Ultimo aggiornamento alle 22:33
Corriere della Calabria - Home

I nostri canali


Si legge in: 5 minuti
Cambia colore:
 

Le mani delle 'ndrine su A3 e Porto di Gioia

LAMEZIA TERME Il contributo originale di “Tra convenienza e sottomissione – Estorsioni in Calabria” di Enzo Ciconte, volume agile ma denso edito da Rubbettino, non è quello di aver dipinto la ‘ndra…

Pubblicato il: 19/04/2015 – 7:56
Le mani delle 'ndrine su A3 e Porto di Gioia

LAMEZIA TERME Il contributo originale di “Tra convenienza e sottomissione – Estorsioni in Calabria” di Enzo Ciconte, volume agile ma denso edito da Rubbettino, non è quello di aver dipinto la ‘ndrangheta come una holding. A questo ci ha già pensato una fitta rete di pubblicazioni sull’argomento, cui pure il docente e storico ha partecipato con diversi volumi. La sua è una disamina che privilegia l’uso di fonti come atti giudiziari e intercettazioni, continuamente scandagliate e interpretate, che permettono di vedere le stesse vicende attraverso due “tagli” diversi: quello delle numerose vittime, vessate ma anche coraggiose, capaci di intimidire, semplicemente sventolando l’ipotesi di una denuncia, il capetto di turno, e quello dei criminali. Questi ultimi spesso protagonisti di una vita fatta di stenti che nessuno, fin qui, si era forse mai immaginato. Non tutti i criminali, spiega infatti Ciconte, hanno possibilità economiche rilevanti ma, esattamente come avviene nella società legale, la ricchezza si concentra nelle mani di pochi, di quei capibastone in giacca e cravatta, «i peggiori» – dichiara un vessato in un atto giudiziario – che non compaiono mai quando si tratta di chiedere una mazzetta e comunque protetti da chi li individua come protettori, cioè da chi, in loro vece, avanza richieste estorsive.
Difficoltà economiche (cui si contrappongono le smisurate possibilità delle tasche di quanti sono al vertice del sistema criminale) che per Ciconte spiegano uno degli aspetti alla base delle tensioni tra famiglie ‘ndranghetiste: anche qui mal si tollera la «disuguaglianza che caratterizza la ‘ndrangheta», e mal si digerisce il depauperamento delle “casse” di famiglia quando si deve mantenere chi è in carcere e, per forza di cose, non può “produrre”, ma solo dirigere da lontano. Un ruolo sempre crescente – proprio come accade fuori – se lo ritagliano anche le donne: riscuotono il pizzo – mansione fino a qualche tempo fa prettamente maschile, e hanno ruoli dirigenziali. A Palmi, Teresa, assieme a Rocco, dirige la cosca dominante. Nuovi personaggi, per vecchi metodi: l’estorsione (che Ciconte tratta in maniera dettagliata, soffermandosi sulle singole realtà e sulle singole province) rimane sempre un aspetto fondamentale per il controllo territoriale e per la richiesta di consenso. C’entra invece sempre meno, rileva lo storico, con la volontà di incrementare patrimoni già di per sé vasti, che non crescerebbero più di tanto con richieste estorsive a volte irrisorie. A fianco a questo, il ruolo della politica: il mafioso non è necessariamente il delinquente in senso lato avvezzo all’uso della violenza. “Portato avanti” dalle famiglie mafiose, fa presto a diventare consigliere comunale o regionale, qui come altrove, ma «in Calabria – afferma Ciconte – ci sono anche casi piuttosto eclatanti di parlamentari». L’Antistato che con lo Stato si mischia, dunque, e che si affaccenda a offrire servizi in cui, di contro, lo Stato è assente. Rinvigorito dopo le stragi di Capaci e di via D’Amelio con il traffico della cocaina (quando “Cosa nostra” era stata messa fuori fase dall’azione, pur tardiva, dello Stato), e ingigantito dalla piuttosto recente “mafia del cemento”.

 

TENTACOLI SULLE PRINCIPALI INFRASTRUTTURE
Nella seconda parte del libro, Ciconte parte dalla «spaventosa» speculazione edilizia degli anni 70. Il settore è da sempre a rischio perché «ciò che ruota attorno al mattone e al cemento – afferma l’autore – ha sempre esercitato attrazione sul malandrino».
In un quadro disarmante per le brutture ambientali di allora (le stesse di oggi), Ciconte inserisce ovviamente anche la costruzione dell’A3. Le imprese del Nord, più equipaggiate, la costruiscono, ma non prima di aver trattato con i capibastoni locali, che fanno lavorare solo ditte gradite (per le altre, dichiarava il teste di un processo, c’è solo emarginazione e impossibilità di lavorare) e si insinuano in maniera preponderante nel settore della sicurezza sui cantieri. L’unione, spiega Ciconte, è benedetta dalla politica, che o si gira dall’altra parte o ne trae condizioni vantaggiose, una tra tutte il reperimento di voti. Nei palazzi ci entrano ben presto anche quegli «uomini di panza» che con questo sistema acquistano prestigio, e la loro elevazione sociale rappresenta per la ‘ndrangheta «un vero e proprio passaggio di classe». Il caso dell’A3 crea un pericoloso precedente, e la solfa si replica anche per la statale 106, e anche in segmenti che non riguardano la viabilità. Per l’arteria, in particolare, le cosche si riuniscono per delineare spartizioni, e senza difficoltà si accaparrano interventi su gallerie e lungomari. In tutti i casi c’è la corsa all’appalto, e la pratica capillare della fattura “gonfiata”.
Il sistema si replica praticamente ovunque. In tutti i cantieri, e in tutta la Calabria. Appalti, subappalti e assunzioni, fanno parte anche della gestione “inquinata” del Porto di Gioia Tauro delineata in pagine importanti del volume di Ciconte.
Prefazione affidata al procuratore di Reggio Federico Cafiero de Raho. Il volume è stato pubblicato anche nell’ambito del Pon sicurezza, con il patrocinio dell’Ue, del ministero dell’Interno, del Programma operativo nazionale “Obiettivo Sud” e della Federazione delle associazioni antiracket e antiusura italiane.

 

Zaira Bartucca
z.bartucca@corrierecal.it

Argomenti
Categorie collegate

Corriere della Calabria - Notizie calabresi
Corriere delle Calabria è una testata giornalistica di News&Com S.r.l ©2012-. Tutti i diritti riservati.
P.IVA. 03199620794, Via del mare 6/G, S.Eufemia, Lamezia Terme (CZ)
Iscrizione tribunale di Lamezia Terme 5/2011 - Direttore responsabile Paola Militano | Privacy
Effettua una ricerca sul Corriere delle Calabria
Design: cfweb

x

x