CATANZARO In Calabria può avvenire che, alla vigilia delle elezioni, la Regione avvii corsi di formazione “farlocchi”, finanziati da fondi inesistenti. Risorse mai esistite pari a 22 milioni di euro. È il caso dell’avviso pubblico, firmato dall’ex dirigente generale del dipartimento Lavoro Vincenzo Caserta, finalizzato alla presentazione di progetti per corsi di formazione professionale da realizzare nel quadriennio 2014-2018. Un piano in teoria meritorio, con l’obiettivo di far “imparare un mestiere” ai giovani già dall’adolescenza. E, magari, di inserire nel labirintico sistema dei corsi professionali della regione nuovi, ingenti, finanziamenti.
I destinatari del bando avrebbero infatti dovuto essere i ragazzi che nell’anno scolastico 2013-2014 avessero conseguito la licenza media o che, al 31 dicembre 2014, non avessero compiuto i 16 anni d’età.
IL COSTO
Ovviamente la formazione ha un sempre un suo costo: il finanziamento disponibile per l’avviso pubblico raggiungeva la cifra di 23 milioni e 400mila euro, di cui 1,3 milioni da prendere dai fondi comunitari Por (Programma operativo regionale) 2007-2013 e i restanti 22,1 dalla programmazione successiva, quella 2014-2020. Ed è proprio quest’ultima, corposa, tranche di soldi proveniente dall’Ue che sarebbe inesistente. Ora, però, a elezioni bell’e concluse, la Regione ha smascherato il “trucco” e ha ammesso che quelle risorse non ci sono; e dunque niente corsi di formazione per i più giovani.
INGANNO SVELATO
L’inganno viene svelato durante i primi giorni aprile. Quando il successore di Caserta, il neo dg del dipartimento Lavoro Antonio De Marco, chiede un parere al “collega” responsabile della Programmazione comunitaria, Fortunato Varone. Secondo cui «le criticità già riscontrate in precedenza, relativa alla procedura in esame, impediscono di poter esprimere una valutazione positiva circa la finanziabilità dell’intervento». De Marco ne prende atto e revoca in autotutela il bando siglato da Caserta. Il motivo è abbastanza condivisibile: «L’avviso non recava copertura finanziaria». E ancora: «Non contiene i prescritti pareri di coesione programmatica e di regolarità».
Gli operatori che organizzano corsi professionali possono comunque sperare in una soluzione positiva della faccenda, dal momento che De Marco ha intenzione di “reiterare” l’avviso «successivamente», all’atto «dell’avvio della nuova programmazione 2014-2020». L’augurio è che la Regione possa finalmente disporre di soldi “reali”. Quelli virtuali, di solito, compaiono solo nell’imminenza degli appuntamenti elettorali.
Pietro Bellantoni
p.bellantoni@corrierecal.it
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