REGGIO CALABRIA L’imprenditore milanese Cristiano Sala, arrestato lo scorso dicembre insieme a una sessantina di altre persone nell’ambito di un’inchiesta della Dda di Milano che ha smantellato un’organizzazione legata alla cosca di Reggio Calabria Libri-De Stefano-Tegano radicata nei quartieri tra piazza Prealpi e viale Certosa, si è costituito parte civile nello stesso procedimento che lo vede imputato. L’uomo, sotto processo con rito abbreviato, inizialmente avrebbe subito estorsioni da parte delle cosche e, in seguito, secondo l’accusa si sarebbe messo al servizio della ‘ndrangheta. Titolare di una società di ristorazione, Sala tra l’altro avrebbe cercato di mettere le mani sul servizio catering per le partite del Milan allo stadio San Siro.
Oltre a lui si sono costituiti parti civili altre due persone, anche loro con il “doppio ruolo” di imputati e presunte vittime di estorsioni e atti intimidatori. Oltre a Cristiano Sala, una cinquantina di persone arrestate nell’ambito dell’inchiesta coordinata dai pm Paola Biondolillo e Marcello Tatangelo hanno scelto i riti alternativi, tra patteggiamenti e rito abbreviato, che consente lo sconto di un terzo della pena in caso di condanna. Tra le persone sotto processo con rito abbreviato (già in corso nell’aula bunker in via Ucelli di Nemi a Milano), il presunto capo della cosca, Giulio Martino. I suoi fratelli, Domenico e Vincenzo, sono stati invece rinviati a giudizio insieme ad altri 5 imputati. Per loro il processo si aprirà il prossimo 28 aprile, alla settima sezione penale del Tribunale di Milano.
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