COSENZA «Subito a processo». Il pubblico ministero della Procura di Cosenza, Antonio Bruno Tridico, ha chiesto il giudizio immediato per Gabriella Masci Fasanella, la donna accusata di aver accoltellato Sergio Sesti, dipendente del Comune di Cosenza. Le attenzioni degli inquirenti sono state rivolte nei confronti della 53enne con la quale il funzionario del settore Urbanistica avrebbe avuto una relazione sentimentale. L’ipotesi era già emersa nell’immediatezza della vicenda. Per Fasanella il pm aveva chiesto la misura cautelare degli arresti domiciliari ma il gip l’ha rigettata.
Quel giorno Sesti, attorno alle nove del mattino, si sarebbe allontanato dal suo ufficio nella sede di Palazzo dei Bruzi per recarsi nell’abitazione della donna, che risiede in un paesino dell’hinterland cosentino. A quel punto – secondo quanto ricostruito dagli inquirenti – i due avrebbero avuto una discussione che sarebbe poi degenerata e al culmine della quale la donna avrebbe colpito l’uomo con un coltello.
Sarebbe stata lei stessa ad accompagnarlo in ospedale dove poi il dipendente comunale è stato operato al torace. Il giudice ha, infatti, motivato il rigetto della misura cautelare – avanzata dal pm Antonio Bruno Tridico, titolare delle indagini – perché la donna non avrebbe avuto intenzione di ucciderlo dal momento che lo ha accompagnato in ospedale. Quindi secondo il giudice Fasanella non potrebbe reiterare il reato.
Da quel momento, gli agenti della squadra mobile – diretti dal dirigente Giuseppe Zanfini – hanno cominciato a indagare nella vita privata di Sesti, sentendo parenti e conoscenti. I sospetti si sono concentrati su questa donna, collega di Sesti, con la quale l’uomo avrebbe avuto una relazione.
Mirella Molinaro
m.molinaro@corrierecal.it
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