REGGIO CALABRIA Tornano a chiedere scelte «coerenti con quanto affermato in più di una occasione» dalla politica i circa 300 giovani laureati calabresi del Programma Stages. Anche alla luce dell’incontro di ieri del segretario regionale della Cgil con il consigliere Seby Romeo.
Perché, se da un lato, affermano dalla Cgil, «dallo stesso Romeo è stata espressa la volontà di farsi nostro interlocutore istituzionale prospettandoci la strada di una manifestazione di interesse per censire il numero esatto di noi laureati e ci è stata inoltre prospettata la possibilità di un emendamento nei prossimi mesi nella fase di assestamento di bilancio in consiglio regionale», allo stato, riferiscono, non si intravede «nulla di concreto».
«Tutto ciò – fanno sapere – dopo che in altri incontri avuti con l’assessore al Lavoro Guccione e il presidente del consiglio Scalzo si è più volte profilata la possibilità di avviare un percorso che porti nel tempo alla nostra stabilizzazione, nell’ottica di un disegno politico della giunta Oliverio volto a eliminare le varie e tante sacche di precariato in Calabria. Lo stesso presidente che è stato da sempre sostenitore della bontà del percorso fin dai tempi in cui era presidente della Provincia di Cosenza, tanto da uscire più volte sulla stampa e invitando l’allora esecutivo guidato Scopelliti, a trovare una soluzione definitiva al nostro bacino».
«Riteniamo – proseguono – che sia giunta l’ora che la politica si assuma davvero le proprie responsabilità. Che quanto detto nella sede di una presidenza di consiglio regionale e in altre sedi, sempre alla presenza del nostro rappresentante sindacale che porta avanti da mesi la nostra vertenza, abbia un peso preciso. Siamo stanchi ma non vogliamo essere presi in giro. Sappiamo dei reali problemi di liquidità, ma la politica è fatte di scelte, e le scelte in questo caso dovrebbero essere coerenti con quanto affermato e perorato precedentemente dagli stessi interlocutori che ora siedono al governo. Tuttavia, in sede istituzionale ci vengono date delle speranze per portare avanti la nostra battaglia».
«Crediamo – continuano – che la stampa sia il luogo opportuno in cui far conoscere il percorso che trecento giovani laureati calabresi stanno portando avanti per il proprio futuro e le responsabilità che in questo momento la politica afferma di voler prendere nei nostri riguardi.
La realtà dei fatti a oggi però dice altro, poiché nessun provvedimento è stato adottato in vista dell’approvazione del bilancio di previsione 2015 nonostante le diverse rassicurazioni.
Ci è stato tolto il futuro almeno vogliamo rimanere con la nostra dignità e capire una volta per tutte le reali intenzioni della politica che per tanto tempo ha sempre sostenuto e sostiene ancora, anche se al momento senza atti concreti, il nostro percorso, e se dopo un investimento di 17,5 milioni di euro la Regione vuole scaricarci definitivamente. In occasione dell’assestamento di bilancio previsto per settembre sarà veramente risolta la nostra situazione o sarà l’ennesima presa in giro?
Un primo atto concreto a costo zero sarà la pubblicazione in tempi brevi della manifestazione d’interesse per quantificare il nostro bacino, diversamente – concludono dal sindacato – prenderemo atto dell’ulteriore inganno subito».
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