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Zagarise, incendiata l'auto del sindaco

ZAGARISE Nel cuore della notte un boato ha fatto svegliare di soprassalto l’intera comunità di Zagarise, piccolo centro della Presila catanzarese. A dare la sveglia lo scoppio degli pneumatici dell…

Pubblicato il: 22/04/2015 – 10:45
Zagarise, incendiata l'auto del sindaco

ZAGARISE Nel cuore della notte un boato ha fatto svegliare di soprassalto l’intera comunità di Zagarise, piccolo centro della Presila catanzarese. A dare la sveglia lo scoppio degli pneumatici dell’auto del sindaco, Domenico Gallelli, data alle fiamme da ignoti attorno alle 3 della scorsa notte.
Per spegnere l’incendio, sono intervenuti i vigili del fuoco di Sellia Marina, mentre le indagini sono condotte dai Carabinieri della stazione di Zagarise sotto il coordinamento del capitano Gallucci della compagnia di Sellia Marina, oltre che dalla Digos.
Pochi dubbi sulla matrice dolosa del fatto, anche se il sindaco, 34 anni, iscritto al Partito democratico ed eletto lo scorso anno con una lista civica, fatica a trovare una spiegazione: «Non riesco a spiegarmi il motivo di questo gesto. Questa amministrazione sta cercando di ristabilire la normalità in questo paese: forse tante volte fa paura che si ristabilisca un clima di normalità e diritti in questo Comune».

 

Gallelli
L’attentato al sindaco, è però il terzo incendio doloso avvenuto nel giro di qualche mese: a essere dati alle fiamme, recentemente, due escavatori della ditta che sta costruendo il metanodotto. Inoltre, nell’ultimo anno, due fatti di sangue hanno tinto di nero le pagine della cronaca locale. Ma su questo tema, Gallelli è netto: «Non voglio attribuire questo fatto alla criminalità organizzata, credo che sia una questione riconducibile più a microcriminalità o atti vandalici da parte di qualche concittadino che si aspettava magari qualcosa da questa amministrazione che però non gli è stata data».
Qualunque sia la causa, il fatto ha comunque scosso il giovane primo cittadino, che però non si perde d’animo: «La cosa che mi colpisce di più, quella che mi ha turbato, non è il danno economico, ma la sensazione di essere stato violato nell’intimità. Uscire di casa e vedere la propria auto in fiamme, ha un effetto forte, che purtroppo tanti amministratori hanno già vissuto prima di me. Io e la mia amministrazione continueremo comunque la nostra azione: in questi nove mesi abbiamo già dato delle risposte e continueremo a darle. Stiamo facendo il nostro dovere che è quello di portare avanti il nostro territorio: forse ora è giunto anche il momento di uno scatto culturale, sensibilizzando le persone su quanto avvenuto. È necessario che la comunità rifletta e capisca dove stiamo andando».
Appena la notizia è stata nota, decine le attestazioni di stima ricevute da Gallelli. Tra i primi a telefonare, il presidente della giunta regionale Mario Oliverio, il segretario regionale del Pd Ernesto Magorno, e tanti sindaci della zona come il primo cittadino di Sellia Marina, Francesco Mauro: «La solidarietà che tanti amministratori mi hanno espresso e stanno continuando a fare è un gesto ben più forte dell’intimidazione subita. È il segnale che lo Stato si stringe attorno ai suoi rappresentanti: è necessario infatti che stiamo uniti gli uni agli altri per dimostrare compattezza. Non vogliamo essere eroi, non vogliamo strafare, vogliamo solo garantire la normalità».

 

Alessandro Tarantino
a.tarantino@corrierecal.it

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