REGGIO CALABRIA Rinviati a giudizio 24 imputati coinvolti nell’operazione “Ceralacca 2”. Altri tre hanno chiesto e ottenuto il patteggiamento. La decisione del gup di Reggio Massimo Minniti è arrivata ieri durante l’udienza preliminare. La prima udienza del processo è stata fissata per il prossimo 30 giugno.
L’inchiesta, coordinata dai pm Matteo Centini e Gaetano Paci, ha fatto luce su una presunta organizzazione criminale, composta da imprenditori e funzionari infedeli, che, secondo l’accusa, sarebbe riuscita a pilotare numerosi appalti pubblici. In particolare, sarebbero state “turbate” alcune gare relative alla Sorical, la società che gestisce i servizi idrici calabresi, e alla Suap (Stazione unica appaltante provinciale) di Reggio.
Tra i 27 imputati un ruolo di primo piano lo avrebbero avuto i fratelli Giuseppe e Carmelo Bagalà. Negli archivi della loro società, la Isotech srl, la Guardia di finanza aveva trovato un’agenda in cui, oltre alle regolari spese sostenute dalla ditta, sarebbero state registrate anche le “mazzette” consegnate ai vari burocrati calabresi.
Secondo gli inquirenti, si tratterebbe di un vero e proprio “sistema”, organizzato ed efficiente, per l’accaparramento di un gran numero di lavori e appalti pubblici.
L’operazione aveva determinato perquisizioni in Calabria e in molte altre regioni d’Italia, tra cui Veneto, Marche e Toscana. Era stato disposto anche il sequestro preventivo di 12 tra società e beni, per un valore complessivo di circa 40 milioni di euro.
Pietro Bellantoni
p.bellantoni@corrierecal.it
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