CORIGLIANO CALABRO Una corona di fiori in mare: così i cittadini di Corigliano Calabro hanno voluto ricordare spontaneamente i migranti morti nel naufragio di un barcone avvenuto nei giorni scorsi nel canale di Sicilia. «Clandestini sull’arida terra occultati sotto pietre di silenzio annegati negli abissi dell’indifferenza»: è lo stralcio della poesia “Clandestini”, di Pietro Barbera, letta all’inizio della cerimonia dai partecipanti all’iniziativa, riuniti nella piazza principale della frazione Schiavonea. È stato poi letto uno stralcio del diario di Anna Frank e la preghiera laica di Erri De Luca. Un silenzioso e composto corteo si è quindi diretto verso la spiaggia dove i partecipanti sono giunti per lanciare un fiore in mare. Una corona di fiori è stata portata su una barca da una giovane per poi prendere il largo ed essere lanciata in mare tra gli applausi. Non è mancata la presenza di alcuni giovani del Bangladesh residenti a Corigliano Calabro che hanno lanciato il proprio fiore, carichi di commozione in ricordo di quanti, a differenza loro, non ce l’hanno fatta a iniziare una nuova vita.
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