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Processo Marlane, pronto il ricorso in Appello

PRAIA A MARE È tutto pronto per il ricorso in Appello sul caso Marlane. I pm della Procura di Paola Lida Gambassi e Maria Camodeca – rappresentanti la pubblica accusa del processo sulla cosiddetta …

Pubblicato il: 25/04/2015 – 15:12
Processo Marlane, pronto il ricorso in Appello

PRAIA A MARE È tutto pronto per il ricorso in Appello sul caso Marlane. I pm della Procura di Paola Lida Gambassi e Maria Camodeca – rappresentanti la pubblica accusa del processo sulla cosiddetta “fabbrica dei tumori” – nei prossimi giorni, infatti, depositeranno presso la Corte d’appello di Catanzaro il ricorso contro la sentenza che ha mandato assolti dirigenti e vertici dell’ex stabilimento tessile praiese. Non sarà facile ribaltare il verdetto che ha prosciolto lo scorso 19 dicembre con formula piena i 12 imputati del processo per il presunto disastro ambientale dell’area e che avrebbe comportato anche la morte di decine di operai della Marlane. Le motivazioni della sentenza – che ha dichiarato che “il fatto non sussiste” – d’altronde suonano come pietra tombale su anni di indagini portate avanti con determinazione dalla Procura di Paola.
Ma i magistrati sono convinti del contrario e partiranno, con molto probabilità, da alcuni riscontri oggettivi: l’inquinamento ambientale di una vasta area all’interno dell’ex stabilimento tessile. In quei terreni, ancora sottoposti a sequestro, nonostante le reiterate richieste dei legali della Marzotto – titolare dell’area –, gli inquirenti rinvennero materiale contaminato.
Si tratta di circa 40mila metri quadrati localizzati in una zona ad alto interesse turistico (si trovano a ridosso del lungomare della cittadina del Tirreno cosentino). E l’elenco delle sostanze ritrovate interrate nell’area e che hanno contaminato i terreni è lungo: vanadio, cromo, cobalto, nikel, rame, zinco, arsenico, mercurio, piombo, policlorobifenili, amianto e ancora coloranti azoici, lana di vetro, idrocarburi policiclici aromatici e soprattutto cromo esavalente. Un metallo pesante conosciuto per gli effetti devastanti sull’organismo e presente, soprattutto, nei coloranti chimici come quelli che sarebbero stati utilizzati per la produzione di tessuti della Marlane. Di questo agente, noto alla letteratura scientifica come responsabile tra l’altro del carcinoma polmonare, ne venne trovata una presenza consistente dalla consulente tecnica della Procura di Paola, Rosanna De Rose: 8 milligrammi per chilogrammo (il livello di attenzione è fissato a 2 milligrammi). Mentre i quantitativi di colorante azoico sono stati definiti «impressionanti» dal perito. Ben 646 grammi per chilogrammo analizzato. «Sostanze chimiche – scriveva nella sua relazione depositata agli atti dell’inchiesta De Rose – che derivano da processi di lavorazione compatibili con quelli dei processi di tintoria». Un livello di contaminazione che ha spinto gli stessi titolari dell’ex stabilimento tessile a chiedere di procedere alla bonifica. Da qui, anche, la determinazione della Procura a proporre appello contro la decisione di assoluzione disposta dai giudici del Tribunale di Paola.

 

Roberto De Santo
r.desanto@corrierecal.it

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