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E a Reggio si ricorda la morte di Mussolini

REGGIO CALABRIA Domani a Reggio Calabria sarà celebrata una messa in ricordo dei 70 anni della morte di Benito Mussolini e dei caduti della Repubblica sociale italiana. L’iniziativa è stata or…

Pubblicato il: 27/04/2015 – 11:08
E a Reggio si ricorda la morte di Mussolini

REGGIO CALABRIA Domani a Reggio Calabria sarà celebrata una messa in ricordo dei 70 anni della morte di Benito Mussolini e dei caduti della Repubblica sociale italiana. L’iniziativa è stata organizzata dal Movimento politico Alleanza calabrese il cui presidente, Enzo Vacalebre, ha evidenziato che Mussolini fu «trucidato».

La messa sarà celebrata nella chiesa di San Giorgio al Corso. Gli organizzatori hanno postato un manifesto sul profilo facebook di Alleanza calabrese. 

Dopo la messa i partecipanti si recheranno nei pressi della stele di Ciccio Franco, il leader dei moti di Reggio Calabria, per un momento di riflessione e di preghiera. Vacalebre ha evidenziato che «la messa in ricordo di Benito Mussolini ha radici molto lontane. Ma domani il ricordo assumerà un significato più profondo perché ricorre il settantesimo di quello che noi definiamo l’omicidio di Mussolini».

Alleanza calabrese è un movimento politico autonomista sorto nel maggio del 2006. «Mussolini – ha aggiunto Vacalebre – è stato trucidato con gli altri gerarchi. Fu un’esecuzione vera e propria decisa senza un processo. Ci auguriamo che in molti saranno presenti domani per ricordare i 70 anni di questo omicidio». Gli organizzatori della messa hanno realizzato anche un manifesto che è stato postato sul profilo facebook di Alleanza Calabrese. «I camerati reggini – è scritto sul manifesto – ricordano, a 70 anni dal suo omicidio, S.E. Benito Mussolini e tutti i caduti della Repubblica sociale italiana, che hanno creduto nell’onore e nella grandezza del popolo d’Italia. Una Santa Messa sarà celebrata in suffragio a Reggio Calabria, martedì 28 aprile p.v. alle ore 11 presso la Chiesa di San Giorgio al Corso».

 

FALCOMATÀ: INTERVENGA LA CURIA
«Spero che la Curia sia a conoscenza di questa iniziativa, basata su un presupposto storicamente errato». Lo ha reso noto, attraverso il suo portavoce, il sindaco di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà, circa la messa che sarà celebrata domani per ricordare quello che i promotori definiscono «l’omicidio di Benito Mussolini».

 

IL PD: OLTRAGGIOSO

«La oltraggiosa iniziativa organizzata da un gruppo di sedicenti “camerati reggini” presso la Chiesa di San Giorgio al Corso, dove intenderebbero far celebrare una messa in suffragio del dittatore italiano Mussolini, ci lascia basiti per la superficialità umana e politica con cui viene utilizzata la parola “omicidio” in relazione alla morte dell’uomo che autorizzò le leggi razziali consentendo così l’assassinio di innumerevoli nostri connazionali, vittime della sua follia». È quanto dichiarano, in una nota, i segretari regionale e provinciale reggino del Pd Ernesto Magorno e Sebi Romeo. «Ancora più irrispettoso che ciò avvenga a ridosso delle celebrazioni per il settantesimo anniversario della Liberazione dell’Italia – continuano –, proprio dal regime fascista e dall’occupazione nazista, ad opera dei partigiani, uomini e donne di ogni estrazione politica e sociale i quali hanno dato la propria vita per difendere la nostra Patria dai soprusi e dalla guerra, restituendoci la libertà e la democrazia di cui oggi ognuno di noi gode. Un’iniziativa chiaramente politica che riteniamo sia offensiva dei principi cardine della nostra Carta Costituzionale e che ci auguriamo nessuno a Reggio Calabria avalli, a partire dal celebrante della Santa Messa in programma».

 

L’ANPI: INIZIATIVA DISSENNATA

«È un’iniziativa del tutto fuori luogo perché dissennata e perché tende a fare di Mussolini una vittima, mentre tutti sanno che le vittime furono i milioni di morti della guerra nazifascista». Lo afferma, in una nota, il presidente del Comitato provinciale di Reggio Calabria dell’Associazione nazionale partigiani d’italia (Anpi), Sandro Vitale. «Mi auguro – aggiunge – che tutti condannino senza reticenze l’iniziativa e che la stessa sia annullata in base alla XIII disposizione transitoria della Costituzione. Nessun parroco e nessuna Chiesa dovrebbero dare la possibilità di trasformare una cerimonia religiosa in un’iniziativa politica tesa a falsificare la storia del nostro Paese».

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