Ultimo aggiornamento alle 17:21
Corriere della Calabria - Home

I nostri canali


Si legge in: 5 minuti
Cambia colore:
 

Lamezia, "grana" Magno per Mascaro, Sonni teme il Pd

LAMEZIA TERME A soli sei giorni dal termine ultimo per la presentazione delle liste (2 maggio alle ore 12), grande è la confusione sotto il cielo politico di Lamezia. La coalizione più turbolenta s…

Pubblicato il: 27/04/2015 – 10:44
Lamezia, "grana" Magno per Mascaro, Sonni teme il Pd

LAMEZIA TERME A soli sei giorni dal termine ultimo per la presentazione delle liste (2 maggio alle ore 12), grande è la confusione sotto il cielo politico di Lamezia. La coalizione più turbolenta sembra quella del centrodestra di Paolo Mascaro. Il candidato sindaco sostenuto, tra gli altri, da Forza Italia, Udc, Ncd, Cdu, Repubblicani e Nuovo Psi, deve fare i conti con la “grana” Mario Magno. I suoi rapporti con Mascaro sarebbero ormai ridotti ai minimi termini. E l’ex consigliere regionale azzurro avrebbe già deciso di non appoggiare più l’avvocato lametino per tentare altri accordi in vista delle prossime amministrative del 31 maggio.
La “rottura” di Magno ha diverse spiegazioni. Il forzista non avrebbe gradito affatto l’inserimento nelle liste a sostegno di Mascaro del già coordinatore provinciale dell’Udc Salvatore De Biase, il cui figlio, Francesco, è stato consigliere comunale a Lamezia, sempre sotto le insegne dello Scudocrociato.
I mal di pancia di Magno hanno anche altre spiegazioni, decisamente più politiche. Alla base del suo allontanamento, ci sarebbero infatti i crescenti dissapori con Pino Galati, vero deus ex machina del partito in città ed esponente di punta a livello nazionale dell’ala dissidente di Fi che fa capo a Raffaele Fitto. Magno, insomma, non sembra affatto intenzionato ad accettare che, a Lamezia, Forza Italia diventi una specie di roccaforte degli oppositori interni di Berlusconi. Nella città della Piana – mormorano i fedelissimi dell’ex Cavaliere – il partito deve rimanere “arcoriano” e non trasformarsi in una dependance del “mister preferenze” pugliese.
Non è l’unica defezione alla quale Mascaro dovrà cercare di far fronte. Al sempre più probabile forfait di Magno, si aggiunge quello dell’ex assessore regionale Salvatore Vescio, la cui candidatura nelle liste del centrodestra è stata alla fine ostracizzata sia dal candidato sindaco sia dallo stesso Galati. I bene informati assicurano che la diaspora di Vescio e Magno potrebbe provocare un effetto a catena dagli esiti pericolosi, con più di 20 candidati consiglieri pronti a passare armi e bagagli sotto un simbolo diverso da quello di Mascaro. Che si ritroverebbe, così, con un’intera lista in meno da presentare agli elettori (ogni formazione può ospitare fino a un massimo di 24 candidati).
Gode decisamente di miglior salute la squadra di Pasqualino Ruberto, che ha già stretto accordi precisi e vincolanti con Fratelli d’Italia e Forza nuova. L’ex presidente di Calabria etica è al lavoro per tentare un patto programmatico con altri due candidati a sindaco del centrodestra, Nicola Mazzocca (Idee in movimento) e Mimmo Gianturco (Sovranità-Prima gli italiani). Nulla di più che un tentativo, in fondo, dato che entrambi hanno fin dal primo momento dichiarato la volontà di correre da soli alle elezioni, vada come vada. Ruberto, alla fine, dovrebbe schierare in totale cinque liste, tra cui Labor (il suo movimento politico), FdI, Fn, Pasqualino Ruberto sindaco e un’altra formazione civica, al momento senza nome.

 

CENTROSINISTRA IN SONNO
Il fronte del centrosinistra pare invece molto più sonnacchioso. Il vincitore delle primarie, Tommaso Sonni, ha impostato una campagna elettorale basata più sui contenuti che sulle polemiche con gli avversari. Un atteggiamento che, se da una parte evidenzia la volontà di valorizzare un programma politico ben definito, dall’altra non va giù a chi sa che, per vincere a Lamezia, serve un condottiero pronto a battagliare con il coltello tra i denti. Nel buonismo imperante, c’è però chi non rinuncia a scagliare dardi avvelenati. Uno di questi è Rosario Piccioni, che pochi giorni fa ha ufficializzato il ritiro della sua candidatura a sindaco per sostenere Sonni. Il suo bersaglio? Proprio l’ex presidente di Calabria etica. «Prima ancora di convincere gli elettori lametini della bontà dei suoi programmi – ha detto ieri l’assessore uscente della giunta Speranza –, Pasqualino Ruberto dovrà provare a far dimenticare ai lametini che per quattro anni lui è stato tra i “fedelissimi” dell’ex governatore Scopelliti, la cui amministrazione regionale, tra i tanti danni economici e morali fatti alla nostra Regione, ha relegato Lamezia Terme al ruolo di Cenerentola delle città calabresi». E «mentre dalla Regione si distribuivano fondi a destra e a manca e Lamezia restava a bocca “asciutta”, per via di una folle strategia politica che non ha mai creduto alle prospettive di sviluppo della terza città della Calabria – ha aggiunto Piccioni –, Pasqualino Ruberto era lì, a fianco di Peppe Scopelliti e della sua giunta. E invece di interessarsi della sua città, l’attuale candidato a sindaco ha fatto da apripista a Lamezia a un candidato di Serra San Bruno (Nazzareno Salerno, ndr), che come d’incanto ha fatto breccia nel cuore dei lametini che in massa lo hanno votato alle ultime elezioni regionali».
Se a Piccioni tocca, forse suo malgrado, alzare i toni dello scontro, Sonni dovrà invece essere guardingo e tenere sotto controllo le tensioni sotterranee tra una frangia del Pd (Doris Lo Moro e Italo Reale) e Giannetto Speranza. I loro rapporti, nei dieci anni di sindacatura dell’esponente di Sel, sono stati parecchio turbolenti. E la stessa vittoria di Sonni alle primarie, contro il candidato ufficiale del Pd Enzo Richichi, è stata interpretata da più parti come una “vendetta” di Speranza contro gli “aguzzini” dem che gli hanno reso la vita impossibile durante la sua esperienza alla guida del Comune. Il timore, spiega un dirigente del centrosinistra lametino, è che qualche attore protagonista del Pd si defili all’ultimo giro di boa, proprio quando Sonni ne avrà più bisogno. Per il momento, si naviga a vista, con il centrosinistra pronto a far scendere nell’arena almeno quattro liste, tra cui Pd, Democratici e progressisti, Città reattiva e Lamezia insieme con Piccioni.

 

Pietro Bellantoni

p.bellantoni@corrierecal.it

Argomenti
Categorie collegate

Corriere della Calabria - Notizie calabresi
Corriere delle Calabria è una testata giornalistica di News&Com S.r.l ©2012-. Tutti i diritti riservati.
P.IVA. 03199620794, Via del Mare, 65/3 S.Eufemia, Lamezia Terme (CZ)
Iscrizione tribunale di Lamezia Terme 5/2011 - Direttore responsabile Paola Militano
Effettua una ricerca sul Corriere delle Calabria
Design: cfweb

x

x