ROMA Il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, ha risposto all’interrogazione parlamentare presentata dal senatore Giovanni Bilardi sulla posizione del giornalista Mario Campanella, in attesa di stabilizzazione da parte dell’Asp di Cosenza dopo la vittoria in diversi contenziosi.
Nel novembre del 2009 l’allora ministro della funzione pubblica, Renato Brunetta, rispose a un’interrogazione del senatore Antonio Gentile affermando che il professionista avrebbe avuto diritto alla stabilizzazione ove fosse stato accertato che il suo rapporto di lavoro era subordinato, cosa avvenuta in questi anni.
Il ministro, premettendo che «le aziende sanitarie godono di autonomia giuridica» precisa che «in particolare, nell’ambito della citata conciliazione l’azienda sanitaria ha riconosciuto la subordinazione del rapporto di lavoro del dottor Campanella nel periodo che va dal 2000 al giugno 2005; la medesima conciliazione previede che il dott. Campanella possa partecipare alla selezione riservata, ai sensi delle richiamate leggi numero 296/2006 e 244/2007».
«Sempre secondo quanto riportato dall’interrogante, a tutt’oggi, il dottor Campanella non sarebbe stato riammesso in servizio, a causa delle mancata notificazione all’Inpgi della rinuncia, da parte dell’azienda sanitaria, al ricorso in appello avverso la pronuncia relativa al predetto contenzioso tra l’azienda medesima e l’Inpgi»
A tal riguardo – Lorenzin – è da ritenere che la conclusione del contenzioso pendente tra l’azienda sanitaria e l’Inpgi non possa avere alcun effetto sulla posizione del dottor Campanella, con riferimento ai suoi rapporti con l’azienda sanitaria. La posizione del dottor Campanella rispetto a quest’ultima, infatti, è stata definita nella conciliazione di cui si è detto, la quale ha riconosciuto la subordinazione del suo rapporto di lavoro per il periodo compreso tra il 2000 e il 2005. Tale conciliazione ha effetti del tutto autonomi rispetto al contenzioso pendente tra l’azienda sanitaria e l’Inpgi, al cui esito, pertanto, non può in alcun modo restare condizionata la riammissione in servizio del dott. Campanella, ai fini della successiva partecipazione alle procedure di stabilizzazione del personale».
«Tale mancata riammissione – prosegue Lorenzin – peraltro, sembra suscettibile di determinare ulteriori spese legali per l’azienda sanitaria, in quanto, impedendo al dottor Campanella di acquisire uno dei requisiti richiesti per partecipare alle procedure selettive riservate, espone l’azienda medesima a possibili nuovi contenziosi.
Mario Campanella ha reiterato istanza di ammissione in servizio il 4 marzo scorso – dichiara Bilardi – ma non ha ricevuto ancora alcuna risposta. Giova ricordare che altri precari nella sua stessa condizione lavorano all’Asp e altri ancora, dichiarati senza requisiti con sentenza di primo grado della Corte dei conti – continua Bilardi – sono in servizio. Il commissario straordinario dottor Gianfranco Filippelli – conclude il senatore reggino – deve a questo punto agire rispettando le leggi dello Stato, giacché ulteriori omissioni costituirebbero danno erariale per la pubblica azienda».
x
x