Fava: «Matacena protetto da rete istituzionale»

ROMA «Oggi abbiamo avuto la percezione che Amedeo Matacena negli Emirati abbia beneficiato e probabilmente beneficia ancora di cure e protezioni, anche istituzionali». Sono parole pesantissime quelle con cui il vicepresidente della Commissione Antimafia, Claudio Fava, ha voluto tirare le somme dell’audizione dell’ex capo centro Aise ad Abu Dhabi Paolo Costantini, che per oltre due ore ha riferito quanto a sua conoscenza sulla latitanza dell’ex parlamentare di Forza Italia, Amedeo Matacena, da mesi a Dubai per sfuggire all’esecuzione di una condanna definitiva per mafia e a una nuova ordinanza di custodia cautelare. Colonnello della Guardia di Finanza, oggi rientrato nei ranghi del corpo di appartenenza, ma fino a qualche tempo fa distaccato all’Aise, di cui era capocentro negli Emirati, senza essere chiamato, né convocato il 6 giugno scorso, Costantini si è presentato negli uffici della Dna, per chiedere di essere ascoltato dal sostituto procuratore Francesco Curcio, che insieme al pm Giuseppe Lombardo della Dda reggina, coordina l’inchiesta Breakfast. Ed è lui stesso a riferire delle pressioni che le autorità degli Emirati avrebbero subito dalle massime autorità diplomatiche italiane perché a Matacena dopo l’arresto «venissero garantite le migliori condizioni possibili di permanenza nel paese». Nella versione di quel colloquio depositata agli atti del procedimento, il nome della fonte delle “pressioni” è vistosamente omissato, così come omissato è il passaggio in cui Costantini descrive in dettaglio come tali pressioni siano state esercitate, ma quei tratti di penna nera – secondo alcune indiscrezioni – nasconderebbero il nome dell’ambasciatore Giorgio Starace, allo stato – ha chiarito più volte il diplomatico – non indagato. Proprio il colonnello Costantini però, di fronte al pm Curcio ha messo a verbale che ci sarebbero state evidenti pressioni perché Matacena, nonostante fosse inseguito da mandato di cattura internazionale, venisse trattato con ogni riguardo. Dettagli che non sono sfuggiti ai parlamentari della Commissione Antimafia, che proprio per questo hanno convocato l’ufficiale e per ore lo hanno “interrogato” sui suoi mesi di lavoro a Dubai. Un’audizione delicatissima di cui è stata disposta la secretazione completa, ma che sembra aver lasciato l’amaro in bocca a molti dei parlamentari, sempre più determinati a fare di tutto perché gli Emirati concedano l’estradizione di Matacena. «Sono convinto che il Governo abbia tutto l’interesse a porre fine alla latitanza dell’ex deputato di Forza Italia Amedeo Matacena e auspico che ciò avvenga prima della firma, comunque imminente, tra Governo italiano ed emiratino dei trattati su estradizione e cooperazione giudiziaria», ha detto al termine dell’audizione di Costantini il deputato del Pd Davide Mattiello. «Il fatto che la Commissione oggi abbia sentito l’ex colonnello – ha sottolineato l’esponente del Pd – è per me un fatto di grande importanza. Dimostra che è vivo e corale l’interesse ad andare a fondo su una vicenda che non può essere soltanto oggetto delle attenzioni della magistratura. Resta chiara la volontà della Commissione di capire quale sia la rete di relazioni che ha consentito il protrarsi di questa gravissima situazione».

AC