CATANZARO La Guardia di finanza di Catanzaro ha segnalato alla Corte dei conti un danno per l’erario di oltre 11,5 milioni di euro, prodotto da un gruppo di “colletti bianchi” che predisponeva documentazione falsa allo scopo di creare costi inesistenti, da ripianare attingendo in maniera indebita ai contributi pubblici. La vicenda era stata oggetto di un’indagine conclusasi con la recente operazione “Lampezia”, che aveva portato all’arresto di 5 persone e al sequestro di beni per 45 milioni di euro. Gli elementi probatori acquisti nell’ambito dell’indagine penale ha ora permesso di informare la competente Corte dei conti del danno erariale derivante dall’indebita concessione di contributi pubblici pari ad euro 11.524.376,90, con la conseguente segnalazione dei 5 soggetti responsabili del danno.
La società interessata dal nuovo provvedimento della Guardia di finanza di Catanzaro, che ha segnalato alla Corte dei Conti un danno per l’erario di oltre 11,5 milioni di euro è la Ilsap Srl. L’azienda era rimasta coinvolta in una precedente indagine delle Fiamme gialle, a ottobre 2014, in quanto beneficiaria dei contributi statali per la realizzazione di un progetto di natura scientifica sullo studio, la sperimentazione, lo sviluppo e, infine, la produzione di un innovativo carburante “bioavio” per l’aeronautica civile e per gli impianti di produzione di energia alimentati da turbine a gas. In realtà, le Fiamme gialle scoprirono che non era stata avviata alcuna significativa attività di studio e ricerca. Nell’inchiesta finirono tre fratelli originari di Latina e titolari dell’azienda che ha sede legale proprio nel Lazio, un docente di una università di Napoli e una quinta persona. A settembre 2013 nello stabilimento di Lamezia morirono tre persone impegnate nella manutenzione di un silos, coinvolto in un’esplosione.
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