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Reggio adesso sogna con il rugby

REGGIO CALABRIA Anasse, Robin, Danilo, Giuseppe Carmelo, JJ, PJ, Manuel, Michael, Matthias, Samuele, Piero, Ian, Franz, Bernie, Kevin, Jumwell, Manuel, Giovanni. Sono le giovani promesse della soci…

Pubblicato il: 30/04/2015 – 17:13
Reggio adesso sogna con il rugby

REGGIO CALABRIA Anasse, Robin, Danilo, Giuseppe Carmelo, JJ, PJ, Manuel, Michael, Matthias, Samuele, Piero, Ian, Franz, Bernie, Kevin, Jumwell, Manuel, Giovanni. Sono le giovani promesse della società di rugby reggina ReggiOvale, nome della città che rappresentano unito alla forma del pallone di questo sport che con entusiasmo hanno scelto. Tutti sognano di diventare campioni di rugby e attendono gli allenamenti per coltivare questo sogno. Un mosaico di volti e di occhi ridenti di una squadra multiculturale, specchio della contemporaneità e riflesso di una società in cui le diversità finalmente non sono più eccezioni ma regole. Tra di loro tante promesse, già proiettate verso la scuola di formazione di Messina dove gli atleti più promettenti di Calabria e Sicilia svolgono allenamenti supplementari. Nel campo immenso di San Cristoforo, non c’è tempo per chiedersi perché in tanti non abbiamo un nome italiano, abbiano i tratti del viso diversi o la carnagione leggermente più scura. In realtà non ha alcuna importanza. Quello che conta è inseguire quella palla ovale, imparare a correre e a placcare l’avversario, a cadere a terra e ruzzolare, nel rispetto delle regole e alla ricerca di quel sogno. Non solo sport, dunque, ma anche integrazione sociale di quella vera che non abbatte barriere perchè le barriere e i pregiudizi non ci sono mai stati. Filippini, marocchini, rumeni, russi, ucraini, francesi, montenegrini, nomadi, polacchi, boliviani si sono avvicendati nelle file di ReggiOvale, nella maggior parte nati in Italia, dunque immigrati di seconda generazione. 

Alla guida di questi giovani c’è l’ingegnere in pensione, ex docente di statistica ma soprattutto amante dello sport, Mario Fagà. Con lui si allenano i giovani atleti militanti quest’anno nei campionati under 12, under 14 e under 16, nel 1°girone siciliano. Un passato praticando calcio, lotta greco – romana, lotta libera, paracadutismo, motocross, con il brevetto di apneista e sommozzatore prima dell’approccio al rugby per l’appassionato allenatore reggino. La prima volta la scintilla scattò nel 1966 e poi scoppiò di nuovo nel 2004.  «Ex giocatori della Caronte Reggio Calabria, prima (ed unica) squadra calabrese militante nella serie A di Rugby e che disputò ben tre campionati in serie A dal 1973 al 1976 – racconta Mario Fagà –  unitamente ad altri appassionati reggini resuscitarono il rugby a Reggio Calabria ed io ebbi un ritorno di fiamma. Tornai in attività e conseguì il patentino di allenatore di 1° livello. Nel 2007 ho presieduto la società Maoridionali Rugby RC».

Il nome, fortemente assonante anche con meridionale, si ispirava alla popolazione polinesiana, Maori, asse portante della nazionale Neozelandese di rugby. «Questa società risvegliò la passione reggina per il rugby – prosegue Mario Fagà – portando nel 2009 alla nascita di Pythagoras Rugby RC, prima società scolastica di rugby reggina che nel 2013 cambiò denominazione in ReggiOvale. Con me in questa avventura anche Paolo Pezzarossa, allenatore dell’under 16, e il preparatore atletico Franco Spanò».

La politica di promozione di questo sport ad opera della società, secondo anche le indicazioni della Federazione italia Rugby (Fir), si rivolge squisitamente alle scuole, riscontrando a Reggio un notevole interesse. «Un’esperienza formativa di alto spessore umano e sportivo. Basta che un ragazzo entri in un campo di rugby – racconta Mario Fagà – prenda una palla e cominci a correre e a rotolarsi per terra, a competere per il possesso del pallone, a calciarlo e a passarlo con le mani che nasce il grande amore per questo sport di grandi valori, di impegno e disciplina. Frequentando le sedute degli allenamenti di fratelli o di amici, anche alcune ragazze provarono a giocare. Trovarono più divertente persino il ruvido placcaggio. Tentammo la formazione di una squadra ma non avevamo i mezzi economici. Quest’anno la Federazione ha lanciato la Coppa Italia femminile – prosegue Mario Fagà –  con età allargata e stiamo pensando in collaborazione con il Clan Messina per costituire, in vista del prossimo campionato, una squadra femminile che partecipi alla Coppa Italia».

Alle prese con le difficoltà economiche e logistiche che sfidano la passione che ogni giorno anima chi crede nello sport e nel ruolo importante che riveste per le giovani generazioni, anche ReggiOvale si impegna costantemente nelle scuole e coinvolge le famiglie in un progetto di ampio respiro capace di superare i tanti limiti presenti e di mettere a frutto, evitando quindi di disperderli, i grandi potenziali che emergono lungo la strada.

«Il nostro obiettivo è quello di arrivare a costituire, assieme alle altre realtà reggine – conclude Mario Fagà – un importante polo di formazione giovanile che possa espandere la propria attività in provincia, coinvolgendo istituzioni e gruppi locali di appassionati. Un impegno che dovrà essere supportato dalle istituzioni al fine di poter diventare un importante polo rugbystico del Sud. Riteniamo di avere la capacità organizzativa, la qualità, un numero sempre crescente di atleti motivati, i tecnici e le strutture (anche se migliorabili) per poterci riuscire».  

 

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