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Truffe all'Inps, Coldiretti sugli scudi: non è la nostra agricoltura

CATANZARO L’ultima operazione nella Sibaritide della Guardia di finanza del Gruppo Sibari, coordinata dalla Procura di Castrovillari, a cui va il nostro plauso, che ha smascherato un ingente giro d…

Pubblicato il: 30/04/2015 – 10:32
Truffe all'Inps, Coldiretti sugli scudi: non è la nostra agricoltura

CATANZARO L’ultima operazione nella Sibaritide della Guardia di finanza del Gruppo Sibari, coordinata dalla Procura di Castrovillari, a cui va il nostro plauso, che ha smascherato un ingente giro d’affari finalizzato all’assunzione fittizia di braccianti agricoli rappresenta l’ennesimo episodio di macro-corruzione: reati cioè di corruzione dai quali si propagano effetti di arricchimento non limitati ai soggetti che li commettono, ma che si trasformano in produttori di convenienza per un universo di altri soggetti». Lo sostiene, in una nota, il presidente di Coldiretti Calabria, Pietro Molinaro.

«Un’illegalità quasi con carattere di sistema – aggiunge – e che ogni volta che viene alle cronache assesta un colpo ferale al nostro sistema agroalimentare, sempre più impegnato in un grande sforzo di ammodernamento e competitività. Sono episodi da condannare senza riserva perché incrinano il rapporto di fiducia tra le vere imprese agricole e cooperazione sana e buona con i cittadini-consumatori. Bisogna continuare sulla strada della tolleranza “doppio zero” anche perché i perversi meccanismi truffaldini messi in atto nel settore agricolo creano sleale concorrenza, danno un’immagine negativa e sbagliata della nostra regione, che pare proiettata solo all’imbroglio e all’assistenzialismo, e, cosa ancor più grave, scoraggiano i tanti giovani e onesti imprenditori che con passione, voglia di fare e impegno stanno costruendo prospettive in direzione dello sviluppo, della crescita e della buona e sana occupazione. Questa deve essere una lotta “senza quartiere” poiché impoverisce la vera agricoltura bruciando risorse pubbliche».

«Coldiretti Calabria, insieme alla Fondazione Agromafie – dice ancora Molinaro – è impegnata a costruire un sistema di regole e proposte legislative per debellare il fenomeno in una stretta alleanza con la magistratura e con le forze dell’ordine. Il rammarico è enorme perché alla vigilia di Expo Milano offriamo una immagine devastante che rischia di annullare ogni sforzo pubblico e privato. Bisogna proseguire incessantemente perseguendo anche quel reticolo di “operatori-faccendieri-professionisti delle carte” che, in spregio a ogni collocazione lavorativa, alimentano un circuito perverso di intrecci e si arricchiscono sfruttando quelli che sono i diritti dei veri lavoratori. Bisogna continuare a smascherare queste persone affinché siano espulse definitivamente dal sistema».

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