REGGIO CALABRIA «La giunta regionale ritiri con immediatezza l’avviso di bando per l’incarico di tre direttori generali esterni pubblicato sul sito web della Regione, se non intende vedersi invalidare sia le procedure che le eventuali scelte». È quanto afferma il consigliere regionale Mimmo Tallini (Misto). «Non si può – aggiunge – rendere noto l’avviso pubblico, da cui decorrono i 15 giorni per presentare domanda, se la delibera di giunta, la numero 133 del 27 aprile 2015, con sui si è deciso il ricorso all’esterno per gli incarichi di vertice di tre dipartimenti della Regione, cosi come mi è stato formalmente comunicato dalla dirigente della segreteria della presidenza della giunta avvocato Francesca Palumbo, deve essere ancora perfezionata. La giunta nella seduta del 27 aprile ha approvato una delibera generica che dovrà essere, come ha puntualizzato la stessa dirigente Palumbo, stante quanto prescrive l’articolo 9 del disciplinare dei lavori della giunta regionale, perfezionata con una seconda delibera senza la quale, va da sé, la procedura rimane monca e ogni procedura vulnerabile».
«Pubblicare il bando – prosegue Tallini – senza che a monte vi sia una delibera definita in tutti gli aspetti, è la riprova che siamo dinanzi a una mini giunta di dilettanti allo sbaraglio. Se qualcuno s’illudeva che vanno lenti perché intendono fare ogni passo senza commettere errori, proprio queste sviste eclatanti dimostrano che non c’è alcuna strategia politica che ispira chi ha vinto le elezioni il 23 novembre. Qui c’è solo l’obiettivo di governare la Regione senza che nessuno li disturbi. E quel che è peggio, è che ogni atto che assumono o tende a far concorrenza alle imprese funebri o è tecnicamente sballato. Chi non ricorda cosa asseriva il presidente Oliverio appena insediato? Diceva: nomineremo i direttori generali tutti dall’interno, per valorizzare il merito ed effettuare un risparmio di spesa. Mi sono sgolato e ho più volte, contribuendo fin dall’inizio a far evitare altri orrori amministrativi quando si volevano indicare i direttori generali senza avviso pubblico, insistito perché si rispettassero le leggi vigenti e le procedure amministrative. Oggi prendiamo atto, alla faccia della coerenza, che per i tre incarichi che si vogliono assegnare si ricorre all’esterno, sostenendo che all’interno della Regione non vi sono professionalità idonee».
«Tutto ciò, non senza paradossi, perché – conclude Tallini – se i nomi che la stampa già riferisce (il professor Viscomi e gli avvocati Apicella e Fatarella) dovessero essere i nomi di coloro che effettivamente ricopriranno gli incarichi di direttore generale, ci troveremmo dinanzi a una vera e propria presa in giro delle norme e dei calabresi».
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