REGGIO CALABRIA Buona la prima “esterna” per (L)imitazione, il collettivo musicale che dal novembre scorso ha avviato a Reggio Calabria un percorso di promozione e valorizzazione della musica autoriale indipendente totalmente autofinanziato, che di serata in serata si è imposto sulla scena musicale reggina. Oltre 400 persone hanno risposto alla convocazione del collettivo, che per la festa dei lavoratori si è spostato fuori città, a Cucullaro, per una giornata di concerti che hanno visto avvicendarsi sul palco Billy prince brown&the relatives, gruppo alternative rock con radici messinesi, ma base a Londra, i Keruak, band siracusana votata al punk-rock e i Jesus Franco&the drogas, arrivati da Ancora con il loro sound blues &roll.
IL LUNGO PERCORSO DEL COLLETTIVO
Un successo per nulla scontato – e contro cui molti, forse, avevano scommesso – ma costruito pazientemente nel corso di un’intera stagione che ha visto il collettivo impegnato in una lunga serie di serate – in scena sono andati ventidue progetti musicali, divisi in undici appuntamenti – organizzate nei locali e centri sociali e culturali cittadini. Un percorso impegnativo, servito tanto per presentare alla città la variegata proposta musicale dei gruppi reggini, come per raccogliere fondi in vista di un grande festival, già organizzato per il 25 luglio prossimo, come reale traguardo del primo anno di lavoro.
Ma soprattutto un’esperienza che ha convinto e ha visto il collettivo crescere di serata in serata, così come il pubblico che lo ha accompagnato e si è presentato compatto all’appuntamento dell’1 maggio. E alla sua prima prova in trasferta e in diurna, (L)imitazione non sbaglia nulla. Forte anche di rapporti e legami che i singoli gruppi del collettivo hanno saputo tessere nel tempo con colleghi attivi su altri palchi e in altre zone d’Italia, per la festa dei lavoratori è stata in grado di costruire una giornata di indubbia qualità musicale, ma anche impeccabile dal punto di vista organizzativo. Un passaggio significativo per un collettivo di musicisti e appassionati di musica, che si sono dimostrati in grado di curare non solo la proposta culturale offerta al pubblico, ma anche la logistica di una giornata senza sbavature o dettagli fuori posto.
I DIRIMPETTAI INNAMORATI DI LONDRA
È toccato a Billy prince brown&the relatives rompere il ghiaccio nell’anfiteatro del Country club “I Primi faggi” che ha ospitato l’evento. E il gruppo – Billy Prince Brown (voce) Ottavio Leo (basso, Chitarra) Andrea Nunzio (batteria) – non ha deluso. I “dirimpettai” partiti dalla vicina provincia di Messina, per arrivare a Londra, per oltre un’ora incantano la platea con ottimo rock che spazia tra Faith No More, Stone Roses e Jane’s Addiction, pur possedendo una chiara identità propria e inequivocabile nella voce di Billy. “Per noi che abbiamo sempre prodotto la nostra musica – abbiamo due dischi e un singolo all’attivo e a breve ci sarà la release del terzo album – l’interesse di un’esperienza come quella di (L)imitazione è una cosa importantissima”, dice Ottavio Leo, appena sceso dal palco. «Vuol dire che la tua musica è arrivata ed è riconosciuta come un prodotto di qualità da chi la musica la fa, la conosce e la promuove e questo è un grande riconoscimento».
KEROUAK, ENERGIA PURA
Interrompono la pausa di riflessione che li tiene fermi da un po’ per rispondere alla chiamata del collettivo reggino i siracusani Keruac, al secolo Andrea Candura (Batteria), Corrado Cannata (Voce, Trombone), Marco La Porta (Basso) Peppe Novello (Chitarra). «Ci vogliamo troppo bene quindi i Kerouak non moriranno mai – assicura Corrado Cannata appena sceso dal palco – e ogni volta che suoniamo a Reggio ci divertiamo troppo, ecco perché non potevamo dire di no ai ragazzi di (L)imitazione».
E chi come loro ha scommesso sulla capacità di (L)imitazione di costruire una giornata di musica di qualità, ha potuto apprezzare (e ballare) per oltre un’ora il loro punk-rock, ruvido e pieno dell’energia che solo certi riff e certi cori possono regalare.
JESUS FRANCO AND THE DROGAS
La chiusura invece è stata tutta dei Jesus Franco & the drogas – Andrea Refi (voce), Alessandro Fiordelmondo (chitarra), Michele Prosperi (batteria), Andrea Carbonari (chitarra) – arrivati da Ancona per “evangelizzare” la Calabria, con il loro rock’n’roll trasfigurato da ispirazioni a volte psichedeliche, se non sciamaniche.
Tre dischi all’attivo di cui Alien Peyote è l’ultimo e il più maturo, i Jesus Franco non danno tregua alla platea, trascinata in un viaggio serratissimo che se agli sciamani a volte prende in prestito invocazioni e atmosfere, rese surreali dal tramonto rosso calabrese che ci mette del suo a montare la scenografia, non perde l’anima del rock’n’roll più caustico e che pesca a piene mani nel garage. “La musica vera vuol dire libertà e questa forma di fare musica ne è la forma più alta”, dice a fine performance Andrea Refi, voce e anima del gruppo, come della Bloody Sound Fucktory, etichetta indipendente “attratta per istinto e affinità elettiva dalla sottocultura rock e dai suoi aspetti border line, da ciò che rielabora il canone e sfugge alle definizioni”che insieme ad atri ha fondato. “Creare spazi musicali, creare spazi culturali – spiega Andrea, che insieme ai Jesus Franco, dal 2004 collabora con il centro sociale Tnt – è la forma più alta di fare politica, perché permette di capire, comprendere, di prendere la mira. E come diciamo in un nostro pezzo, se tutte le persone prendessero la mira non ci sarebbe neanche bisogno di sparare”.
IL BILANCIO DEL JATTERMEISTER
Il sole che tramonta chiude il sipario su quello che i ragazzi di (L)imitazione presentano ufficialmente solo come il «concerto più rock che sia stato organizzato in giro oggi». Off the records, si commenta che si è fatto un passo in più nella costruzione di un percorso che nel Reggino ha del rivoluzionario. Il jattermeister che di (L)imitazione è il volto e il simbolo si confida con Francesco Villari, che del collettivo musicale è uno dei fondatori, e da parte sua dice: «Non dobbiamo sottovalutare quello che il cuore ci dice, dunque è l’attitudine quello che conta. Il Jattermeister è contento perché è stata una giornata bellissima e ancora gli fischiano le orecchie. Le stesse orecchie che hanno sentito sorrisi, che hanno appurato ogni abbraccio, che hanno percepito la convivialità più totale sotto il sole brutale di un pomeriggio da ricordare».
Ma quel gatto che si traveste da cervo, “corna e delizia”, ed è diventato il volto del collettivo – confessa Villari – non è ancora soddisfatto, progetta di fare ancora di più. «Il Jattermeister è consapevole che il percorso è lungo e pur ringraziando tutti, come sempre presenti alle nostre iniziative, non può che approfittare della festa dei lavoratori per ribadire che il lavoro da fare è ancora tanto ma non è certo la progettualità a mancare».
A guadare il calendario dei prossimi appuntamenti c’è da credergli: il prossimo 7 maggio i ragazzi del collettivo portano sul palco del Csoa Cartella di Gallico le straordinarie colonne sonore dei Ronin, , ultimo appuntamento serale prima della Festa dell’Estate del 20 giugno e del grande Festival di (L)imitazione del 25 Luglio che chiuderanno questa prima stagione.
Alessia Candito
a.candito@corrierecal.it
x
x