VIBO VALENTIA È arrivata dopo la mezzanotte la sentenza del processo nato dall’operazione “Libra” contro il clan Tripodi di Vibo Marina e Porto Salvo. Il Tribunale collegiale di Vibo Valentia, presieduto dal giudice Vincenza Papagno, dopo quasi sei ore di camera di consiglio ha condannato 5 imputati e ne ha assolti 3. La pena più alta, 9 anni di reclusione, e’ stata inflitta a per Francesco Comerci, di Nicotera (Vv), ritenuto il “braccio-destro” del boss Nicola Tripodi. Cinque anni di carcere la condanna invece per Daniele Marturano, 4 anni per Cristian Sicari, 3 anni per Giovanni Aracri, 2 anni e 6 mesi per Roberto La Gamba. Assolti: Orazio Mantino, Antonio Chiarella e Raffaele Acanfora.
Gli imputati condannati dovranno risarcire i danni a Comune e Provincia di Vibo Valentia, parti civili nel processo. Associazione mafiosa, intestazione fittizia di beni, usura, frode nelle pubbliche forniture ed estorsione i reati, a vario titolo, contestati dal pm della Dda di Catanzaro, Pierpaolo Bruni. Nel mirino del clan, che avrebbe esteso i suoi affari anche a Roma ed in Lombardia, ci sarebbero stati pure i lavori del post alluvione del 2006 a Vibo Marina. L’operazione “Libra” era scattata nel maggio 2013 ed altri imputati del clan sono già stati condannati in altro processo celebrato con rito abbreviato. È la prima volta che il Tribunale di Vibo Valentia riconosce l’esistenza del clan Tripodi.
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