Niente dg in Regione, Oliverio "pesca" all'esterno

CATANZARO Alla Regione non si trovano i direttori generali. Sembra incredibile, ma è così. Scomparsi? No, meglio dire che non v’è nessun burocrate all’altezza del compito. Almeno, questo crede il governo regionale.
Lo scorso 27 aprile la giunta di Mario Oliverio ha infatti preso atto della carenza (vera o presunta) dei manager e si è affidata a professionisti esterni. Più nello specifico, l’esecutivo non ha individuato alcun candidato per tre poltrone pesanti, quelle dei dg dei dipartimenti Presidenza, Tutela della salute e Programmazione nazionale e comunitaria.
Insomma, tra i dirigenti interni che hanno presentato domanda non ce n’era nessuno con le caratteristiche e i requisiti richiesti. Pensa la sfiga.
Così la scelta è diventata obbligata: si guarderà fuori, a qualcuno che in Regione non ci lavora ma ci lavorerà presto. La giunta ha infatti chiesto al dipartimento Personale di predisporre un avviso pubblico per il conferimento degli incarichi a dirigenti «appartenenti ai ruoli di altre amministrazioni e agli esterni della pubblica amministrazione». Se i dg non ci sono, bisogna inventarli.

E Oliverio, da quanto trapela, pare avere già le idee chiare su come riorganizzare la sua burocrazia. In pole position per il dipartimento Presidenza sembra esserci il giuslavorista Antonio Viscomi, docente di Diritto del lavoro all’Università Magna Graecia di Catanzaro; per la Programmazione comunitaria l’attuale consulente di Palazzo Alemanni Paolo Praticò; per Tutela della salute l’ex dg (era Loiero) Riccardo Fatarella. Non è finita qui, perché bisogna trovare pure l’inquilino del nuovo dipartimento Segretariato generale, per il quale il principale candidato resta l’avvocato dello Stato Ennio Apicella.

Pietro Bellantoni

p.bellantoni@corrierecal.it