Rango condannato per falsa testimonianza

COSENZA Il giudice monocratico del Tribunale di Cosenza, Alfredo Cosenza, ha condannato a due anni di reclusione Maurizio Rango per falsa testimonianza. Il 35enne, ritenuto capo dell’omonimo clan del Cosentino, era accusato di aver detto il falso in un processo per un’estorsione fatta a un ristoratore di un centro dell’hinterland. Nel procedimento lui era indagato ma aveva patteggiato. Chiamato poi come testimone avrebbe – secondo l’accusa – dichiarato il falso in riferimento a un altro imputato. Per questo il Tribunale aveva mandato gli atti in Procura e da qui il processo. Rango, difeso dall’avvocato Antonio Sanvito, e’ destinatario di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per l’omicidio di Luca Bruni. I mandati di arresto sono stati spiccati anche per Franco Bruzzese e Daniele Lamanna. Tutti accusati di concorso in omicidio e occultamento di cadavere. La vicenda risale al 2012 quando Luca Bruni, figlio del boss “Bella bella” scomparve. Di lui non si seppe più nulla fino allo scorso dicembre quando, grazie alle rivelazioni di alcuni pentiti, in una campagna di Castrolibero è stato trovato il cadavere di Bruni. Rango si trova ristretto al 41 bis nel carcere di Novara. Nei giorni scorsi per lui e’ stato confermato il regime di carcere duro.

mi.mo.