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Soverato, i candidati della destra nella lista del Pd

SOVERATO «L’un contro l’altro armato». Utilizzare  le parole de “Il cinque maggio” di Alessandro Manzoni per commentare quanto sta avvenendo nella competizione elettorale di Soverato è forse u…

Pubblicato il: 07/05/2015 – 12:27
Soverato, i candidati della destra nella lista del Pd

SOVERATO «L’un contro l’altro armato». Utilizzare  le parole de “Il cinque maggio” di Alessandro Manzoni per commentare quanto sta avvenendo nella competizione elettorale di Soverato è forse un azzardo che appassionati e studiosi di letteratura italiana vedranno magari come un’offesa. Eppure è il modo più efficace per raccontare fino a che livello di complessità e confusione si possa arrivare nella politica calabrese, pur di candidarsi alla guida di un Comune strategico per l’intera costa ionica della nostra regione, dove esistono due Pd, dove non esiste almeno ufficialmente un centrodestra, dove i contorni delle alleanze sono tanto sfumati da sovrapporsi.

 

LA GENESI In principio era Ernesto Alecci. Il sindaco di Soverato era stato eletto appena lo scorso maggio, grazie ad una lista dal sapore più che trasversale: grazie alla regia di Michele Drosi, sindaco Pd di Satriano e fedelissimo del presidente della Provincia nonché segretario provinciale Pd Enzo Bruno, era nata una strana alleanza con pezzi di centrodestra ben noti non solo a Soverato. Nella lista che allora si chiamava “Verso il futuro”, figuravano gli uomini e le donne più strettamente legati ad un big della destra soveratese come Raffaele Mancini, già sindaco per 10 anni: Salvatore Riccio (ex Udc), Vittorio Sica, Rosalia Pezzaniti e Antonio Rattà erano così la spina dorsale della lista di Alecci. Quell’accordo, che già aveva fatto storcere il naso a tantissimi elettori, era comunque stato avallato dalle segreterie provinciale e regionale, tanto che – non solo il simbolo del partito campeggiava in bella vista nei documenti elettorali – quanto in più di un’occasione, il Pd aveva speso alcuni dei suoi pezzi da novanta nazionali per sostenere la candidatura. Uno su tutti, Luca Lotti, braccio destro di Matteo  che, vinte quelle elezioni, i problemi finanziari del Comune, aggravati da una serie di scelte errate del 30enne neosindaco e da un ricorso sulle presunte firme false per presentare la lista che poi avrebbe vinto, abbiano portato ad una liquefazione della maggioranza di sinistra-centro-destra e al commissariamento del comune. Inevitabile la conseguente coda di accuse e controaccuse, di addebiti e rimostranze reciproche tra ormai ex alleati.

 

LA NUOVA VIA Che la maggioranza non avrebbe tenuto a lungo, per Drosi e soprattutto per Francesco Severino, segretario Pd di Soverato, non era un segreto. Così, già pochissimi mesi dopo l’elezione di Alecci, erano iniziati i confronti interni, quasi segreti, di certo non ufficiali per costruire una nuova strategia. Per capire i motivi dell’interesse per Soverato da parte del sindaco di Satriano, è bene fare un passo indietro e considerare da un punto di vista più ampio i temi più caldi della politica locale, come la costruzione del nuovo porto proprio tra Soverato e Satriano e l’appalto per il nuovo depuratore che servirà diversi comuni dell’hinterland soveratese. Piani da svariati milioni di euro.

Così, incontro dopo incontro, il Pd si presenta con una proposta che mette d’accordo anche i maggiorenti del Partito, da Enzo Ciconte ad Arturo Bova: il candidato del partito sarà Giuseppe Pipicelli, vicesegretario del circolo cittadino Pd e medico del 118 molto noto non solo in città. La lista a suo sostegno, comunque, prevedeva la presenza – sostanzialmente – degli stessi candidati che un anno fa avevano sostenuto Aleccia: Riccio, Rattà e Sica, schierati sotto il simbolo di “Oltre”, il movimento d’ispirazione Ncd formato da tantissimi accoliti di Mancini. In più Katya Urzino, già segretaria cittadina di Fratelli d’Italia e il già citato Francesco Severino, unico candidato Pd oltre al candidato sindaco.

Ma il colpo di scena arriva proprio a ridosso della chiusura dei termini per la presentazione delle liste elettorali: fuori Pipicelli, dentro – in qualità di candidato sindaco – Giulio Moraca, che alle scorse regionali aveva sostenuto la candidatura di Mario Oliverio ma che non è mai stato tesserato nel Pd. In pratica, la lista che si chiama “PD  – Oltre”, ha solo un candidato consigliere del Pd, tutto il resto è destra.

E Alecci? Impensabile che in tutto questo, il sindaco uscente non si ricandidasse, così costruisce una lista – “CambiaMenti” – in cui si porta dentro pezzi di Pd, come l’ex vicesegretario cittadino Francesco Rotondo, pezzi della sua vecchia giunta come Silvia Vono, già Idv, ed un’ex assessore della giunta Taverniti targata Pdl, Emanuele Amoruso (ex Udc). Senza contare la presenza di Pietro Matacera, già vicesindaco nell’era Mancini e vicino a Pino Galati (Pdl).

 

LA RIUNIONE Come se il quadro non fosse già abbastanza fitto ed ingarbugliato, ieri sera si è aggiunto un dettaglio di non poco conto. Al termine dell’incontro tra il commissario ad acta per la Sanità calabrese Scura, le sigle sindacali e il governatore Mario Oliverio, a Palazzo Alemanni hanno fatto la loro comparsa Michele Drosi e Raffaele Mancini, accompagnati da parecchi esponenti e sostenitori della lista “PD-Oltre”. Da segnalare l’abbraccio affettuoso che il governatore ha riservato all’ex sindaco Pdl di Soverato.

Il nutrito gruppo si è quindi intrattenuto in una riunione, a cui si è aggiunto anche il vicepresidente della giunta regionale Enzo Ciconte, in una stanza al primo piano del palazzo della presidenza regionale. Top secret, ovviamente, i contenuti dell’incontro, ma difficile credere che si sia trattato di un incontro che non avesse a tema il sostegno alla candidatura di Giulio Moraca.

 

Alessandro Tarantino

a.tarantino@corrierecal.it

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