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Tutela del territorio, c'è una proposta chiusa in un cassetto

Il grido d’allarme di Erasmo d’Angelis, coordinatore della struttura di missione di Palazzo Chigi #italiasicura sul dissesto idrogeologico e la cementificazione selvaggia del territorio così come r…

Pubblicato il: 07/05/2015 – 16:19

Il grido d’allarme di Erasmo d’Angelis, coordinatore della struttura di missione di Palazzo Chigi #italiasicura sul dissesto idrogeologico e la cementificazione selvaggia del territorio così come riportato dagli ultimi dati Ispra, deve spingere le istituzioni, in particolare la Regione, a programmare con urgenza una nuova pianificazione del territorio. Una valida proposta di legge, la n. 470/9, era stata da me presentata a Palazzo Campanella insieme al collega Gallo, sul contenimento del consumo di suolo agricolo. Un’iniziativa che era stata oggetto di una completa e complessa istruttoria, anche sotto il profilo della copertura finanziaria, da parte delle commissioni competenti ed era stata approvata all’unanimità dalla quarta commissione consiliare. Ma il Consiglio non riuscì a licenziarla per la cessazione anticipata della legislatura.
Probabilmente non si è a conoscenza che la proposta di legge ha visto la formulazione di un testo finale che ha raccolto i suggerimenti e le integrazioni dei dipartimenti regionali interessati (Urbanistica e Agricoltura), delle categorie produttive e professionali oltre che dalle rappresentanze sindacali e da varie espressioni sociali che hanno partecipato e contribuito alla stesura finale della proposta normativa.
Ciò a dimostrazione della positività del testo normativo il quale prevede di puntare sulla rigenerazione urbana e sul miglioramento della qualità delle strutture edilizie, anche sotto il profilo della sicurezza. Insomma un articolato normativo che tende a migliorare il sistema urbano in chiave sicura e sostenibile, privilegiando i Comuni virtuosi che mirano ad azioni di rigenerazione urbana, al blocco della cementificazione selvaggia del territorio attraverso una seria e innovativa programmazione urbanistica.
Per tali motivi i dati allarmanti dell’Ispra che disegnano un quadro regionale calabrese disastroso sia sul fronte delle frane, sia sotto l’aspetto del consumo di suolo, non possono più giustificare un immobilismo delle istituzioni preposte. Da qui l’auspicio e l’appello che la proposta di legge possa essere ripresa e messa all’attenzione della Quarta commissione per una rapida adozione necessaria affinché il consiglio regionale la possa finalmente esaminare e approvare.

 

*ex consigliere regionale

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