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Mario Oliverio come Barack Obama

Mario Oliverio come Barak Obama. Perché no? Infatti – come scrive Gian Antonio Stella nella sua rubrica “Cavalli di razza”, pubblicata su Sette, il settimanale del Corriere della Sera in edicola og…

Pubblicato il: 08/05/2015 – 9:17
Mario Oliverio come Barack Obama

Mario Oliverio come Barak Obama. Perché no? Infatti – come scrive Gian Antonio Stella nella sua rubrica “Cavalli di razza”, pubblicata su Sette, il settimanale del Corriere della Sera in edicola oggi – anche il presidente della Regione Calabria, come quello degli Usa si è dotato di un fotografo personale. La notizia – come già evidenziata nei giorni scorsi dal Corriere della Calabria – fa riferimento all’assunzione di Mario Tosti, un professionista noto nell’ambiente del giornalismo calabrese soprattutto per via della sua collaborazione con il Quotidiano del Sud. Il compenso di Tosti (41.976 euro), che ha iniziato la sua attività di fotografo nel 1985, sarà lo stesso che ha percepito nella scorsa legislatura Attilio Morabito, il fotografo preferito da Peppe Scopelliti. Proprio quest’ultima nomina era finita nel mirino del Direr Calabria, il sindacato dei quadri direttivi delle Regioni. Il documento, recapitato alla Procura di Catanzaro e alla Corte dei conti, segnalava che – anche in questo caso, come per i dirigenti esterni – i vertici della Regione avrebbero prima dovuto accertarsi «dell’impossibilità oggettiva di utilizzare risorse umane disponibili all’interno» dell’amministrazione.

Lo stipendio di Tosti – scrive Stella – «sono tanti soldi. In Calabria. In prova per un anno. Per capire giorno dopo giorno se sia o meno all’altezza di Pete Souza, il ritrattista ufficiale della Casa Bianca, da anni ombra del presidente degli Stati Uniti. O di Raymond Depardon autore delle fotografie ufficiali di Francois Hollande, Annie Leibovitz curatrice delle immagini della regina Elisabetta o Francesco Sforza che segue il Papa». 

Ma «ciò che colpisce – continua Stella – è che la nuova nomina, la quale si aggiunge all’assunzione pro tempore nell’ufficio stampa della giunta di due giornalisti di fiducia di Oliverio», anche questa finita nel mirino di un’interrogazione parlamentare che ha tra i primi firmatari Nicola Morra e Maurizio Buccarella, «pare non tenere conto di una relazione della Ragioneria dello Stato che, due anni fa, bacchettava l’eccessiva generosità dei compensi» e «calcolava come gli importi illegittimi riconosciuti al personale dell’ufficio stampa ammontassero a 497mila euro per il 2008, 440mila per il 2009, 661mila per il 2010, 980mila per il 2011 e 830mila per il 2012». 

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