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Reddito minimo, il Pd risponde in massa

COSENZA L’auditorium della Casa della musica a Cosenza era gremito di gente. L’argomento proposto dal Pd cittadino, organizzatore dell’evento, era di grande attualità: “Reddito minimo: una sce…

Pubblicato il: 08/05/2015 – 10:02
Reddito minimo, il Pd risponde in massa

COSENZA L’auditorium della Casa della musica a Cosenza era gremito di gente. L’argomento proposto dal Pd cittadino, organizzatore dell’evento, era di grande attualità: “Reddito minimo: una scelta riformista contro la povertà”. Un pubblico eterogeneo ha resistito a un caldo sempre più asfissiante pur di conoscere quelli che sono i piani del governo nazionale e regionale per risanare lo stato di povertà di migliaia di famiglie calabresi. Al tavolo dei relatori il gotha della sinistra cosentina, dalla parlamentare Enza Bruno Bossio, al governatore della Regione Mario Oliverio (in continuo parlottare con il segretario regionale del partito, Ernesto Magorno), da Sebi Romeo, capogruppo del Pd in consiglio regionale, a Carlo Guccione, assessore regionale al Lavoro. Senza dimenticare la presenza di Marco Furfaro, della segreteria nazionale di Sel, e di esponenti di diverse associazioni e categorie. A rappresentare il governo, Roberto Speranza, capogruppo del Pd alla Camera e, in videoconferenza, il ministro del Lavoro Giuliano Poletti. Dietro le quinte un attento Nicola Adamo, ha seguito i lavori con grande apprensione.
Tanti i proclami lanciati dal palco, pur con la premessa che «è finita l’epoca dei proclami».
L’assessore Guccione ha ringraziato il partito per avere messo la Calabria al centro di un dibattito così importante, e ha assicurato che il suo dipartimento sta mettendo in atto delle simulazioni per studiare soluzioni per il reddito minimo. Secondo Guccione: «Un nuovo welfare universale, a partire dal reddito minimo garantito è il punto di partenza per combattere la crisi». Altro annuncio dell’assessore: «Noi vogliamo provare a cambiare le cose perché sappiamo che le risorse ci sono. Il 10% della popolazione italiana detiene il 90% della ricchezza, il resto va diviso nel resto del Paese. È necessario riequilibrare la ricchezza. Dobbiamo dare risposte chiare. Abbandonare le vecchie politiche e sperimentare strumenti nuovi». Secondo Furfaro: «Il reddito minimo c’è in tutta Europa (tranne qui e in Grecia), non dobbiamo inventarci niente: 600 euro in forma individuale a tutti coloro che sono sotto la soglia di povertà. Facciamolo subito, perché se è vero che una maggioranza in Parlamento ora c’è, fuori ci sono oltre 10 milioni di poveri che aspettano. Deluderli sarebbe un vero delitto sociale».
Il governatore Oliverio ha annunciato che si sta organizzando un nuovo piano per la gestione dei rifiuti e presto mille giovani saranno impiegati in un progetto di raccolta differenziata. Poi ha aggiunto: «È urgente una misura contro la povertà. Deve essere finalizzata alla stabilizzazione. Abbiamo avuto negli anni passati sperimentazioni nel Paese che non hanno funzionato. Io credo che se sarà assunto uno strumento legislativo nazionale in grado di uscire da certi schemi ideologici, potremo superare questa difficoltà». Ritorna sul tema della redistribuzione delle ricchezze Sebi Romeo: «Dobbiamo chiedere la restituzione di tutte le risorse pubbliche che in questi anni sono state rapinate al Sud. Abbiamo bisogno di un nuovo ciclo di politiche sociali”. Il capogruppo ha poi ricordato come se «al Nord il reddito pro-capite è di 29mila euro e al Sud di 16mila euro, in Calabria è di appena 15mila euro». «L’ultima misura contro la povertà in Italia – ha sottolineato – è stata presa 23 anni fa».

Poletti

 

Tecnico e generico il discorso del ministro Poletti che sfiora appena il tema Sud, meridione, Calabria. «Nel Piano nazionale di contrasto alla povertà c’è anche il tema della povertà intesa non solo come povertà monetaria. Punti di criticità si realizzano anche per condizioni sociali. Dobbiamo tener conto anche delle condizioni sociali che si verificano nei casi di disagio e povertà». Non manca il mea culpa: «Il nostro Paese si trova in una situazione di grave ritardo. Dobbiamo mettere in campo politiche di presa in carico che consentano di fare uscire le persone dalla condizione di indigenza. Serviranno politiche molto complesse. La misura del reddito minimo deve essere discussa. Serve trovare una condizione di vita dignitosa per i nostri cittadini». Per raggiungere l’obiettivo Poletti mette in campo il tema della governance: fare lavorare insieme, in un’unica rete, tutti i soggetti che si occupano di politiche contro la povertà».

 

speranza ok

 

La platea si scuote dal torpore provocato dal mal funzionamento dei condizionatori e dalla retorica che appesantisce l’aria quando il capogruppo alla camera Speranza ricorda: «Non ho votato la fiducia alla legge elettorale. È stata una scelta difficilissima. Vogliamo un partito diverso in tante cose». Scroscio di applausi da parte della platea. Applaude vigorosamente anche la Bruno Bossio, imperturbabile il governatore Oliverio. «Il reddito minimo sottrae fasce di popolazione alla criminalità organizzata – ha aggiunto Speranza –, non abbiamo paura di confrontarci con nessuno, domani ci sarà l’iniziativa del Movimento cinque stelle su questo terreno e io voglio dirlo anche a loro, noi non abbiamo paura di confrontarci, noi siamo pronti a discutere e tenere un campo aperto. Abbiamo avuto l’intervento dell’amico di Sel, Marco Furfaro. Se c’è una battaglia come questa bisogna abbassare le bandierine di parte e a provare a costruire una sintonia che sia per tutti». Speranza non dimentica le divisioni che investono il Pd e ricorda anche quelle che hanno portato alla rottura: «Qualche giorno fa Pippo Civati ha lasciato il Pd. Non ce la possiamo cavare con una scrollata di spalle, come se non fosse successo nulla».

 

Alessia Truzzolillo

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