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Sede a Milano, Oliverio ci riprova. E spunta un bando per privati

CATANZARO Via Broletto mon amour. Il governatore Oliverio, come prima di lui Scopelliti, sembra avere una predilezione per Milano. Impensabile che la Regione Calabria non abbia una sua sede nell’ex…

Pubblicato il: 08/05/2015 – 11:27
Sede a Milano, Oliverio ci riprova. E spunta un bando per privati

CATANZARO Via Broletto mon amour. Il governatore Oliverio, come prima di lui Scopelliti, sembra avere una predilezione per Milano. Impensabile che la Regione Calabria non abbia una sua sede nell’ex capitale morale del Paese. Soprattutto ora che c’è l’Expo. Certo, un’occasione ghiotta per far conoscere all’Italia e al mondo le meraviglie che stanno a sud del Pollino. Eppure il passato non invita all’ottimismo.
Oliverio, a Milano per l’inaugurazione di Expo e della “Piazzetta” (lo spazio che rappresenta la Calabria), entusiasta per l’eccezionalità di un evento come l’esposizione universale, si è lasciato andare ai proclami e ha ribadito «la necessità di diffondere una nuova immagine della nostra terra». Un’immagine «giusta, di una terra bella, con grandi risorse, paesaggi incomparabili, patrimonio di beni culturali, comunità ospitali, cittadini onesti e laboriosi». Urgente, dunque, veicolare un’idea positiva della Calabria. Ed ecco il colpo a effetto, in fondo un refrain: «Nei sei mesi di manifestazione la nostra presenza sarà continuativa poiché pensiamo, tra l’altro, di recuperare la nostra sede di Milano, in via Broletto, rimasta chiusa fino a ora, e farne una vetrina nel cuore di Milano, per il nostro patrimonio naturalistico, paesaggistico, storico, culturale, enogastronomico».
In poche battute, Oliverio coglie il cuore del problema. Perché pure il suo predecessore aveva magnificato l’opportunità di aprire uno spazio della Regione nel centro di Milano. L’iniziativa, però, è naufragata miseramente. Lo “Spazio Calabria”, inaugurato in pompa magna da Scopelliti nel giugno 2013 (con tanto di hostess attraenti e invitanti dolcetti tipici), è stato un fiasco totale. E la Regione si è ritrovata a sborsare 8mila euro al mese per una sede che praticamente è rimasta sempre chiusa. Più plasticamente: quasi 100mila euro buttati al vento ogni anno per uno spazio espositivo bello, ma off limits. A parte qualche iniziativa estemporanea, è stato impossibile in questi anni trovare qualche dipendente negli uffici di via Broletto. Serrande rigorosamente abbassate.
Non è stato solo Scopelliti a fare flop.

 

SCOP

A dire la verità, Milano e le sue opportunità sono sempre state “ostili” alla Regione Calabria. Il primo ufficio di rappresentanza meneghino è stato infatti aperto nel 1973 dall’allora presidente della giunta Antonio Guarasci e dall’assessore al Turismo Giuseppe Nicolò, folgorati dalla nuova idea di marketing dell’agenzia (milanese) Borg. Passano gli anni e tanti altri governatori provano a rendere efficiente quell’idea. Nessuno ci riesce. Scopelliti è solo l’ultimo della serie, i cui risultanti deludenti portano la dicitura “a lunga scadenza”, dato che il contratto di locazione scadrà il 31 dicembre 2017.
Ora vuole provarci anche Oliverio. C’è l’Expo e c’è una nuova idea di Calabria da diffondere nel mondo. Ma ci sono pure le solite inefficienze, le dichiarazioni troppo ottimistiche, le inaugurazioni illusorie.
Riuscirà il nostro eroe a cambiare la storia?
Intanto lavora alla stesura di un bando, che già circola in bozza, per affidare a una società privata, con requisiti ben definiti, giusto per evitare disturbatori, la gestione di quella sede e la sua trasformazione in avamposto della “Calabria by Oliverio” in terra lombarda. Certamente la scelta giusta, visto che si parla di cifre importanti, sicuramente sopra la soglia europea e quindi in grado di attrarre professionalità davvero capaci di trasformare una «criticità» – come quei soldi buttati alle ortiche per decenni in via Broletto – in un’«opportunità». Per la Calabria, ovviamente.

 

Pietro Bellantoni

p.bellantoni@corrierecal.it

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