Ultimo aggiornamento alle 9:20
Corriere della Calabria - Home

I nostri canali


Si legge in: 3 minuti
Cambia colore:
 

Expo, i giovani architetti calabresi scaricati dalla Regione

LAMEZIA TERME La “Piazzetta” della Calabria ad Expo è una brutta, bruttissima copia. L’allestimento, «privo di qualità compositiva e di carica evocativa», in sostanza sarebbe un «orripilante tentat…

Pubblicato il: 09/05/2015 – 16:06
Expo, i giovani architetti calabresi scaricati dalla Regione

LAMEZIA TERME La “Piazzetta” della Calabria ad Expo è una brutta, bruttissima copia. L’allestimento, «privo di qualità compositiva e di carica evocativa», in sostanza sarebbe un «orripilante tentativo di copiare la nostra proposta progettuale». E questo non è l’unico paradosso della vicenda di cui, loro malgrado, sono protagonisti alcuni giovani architetti calabresi che, nel settembre scorso, avevano partecipato alla manifestazione d’interesse indetta dalla Regione Calabria per acquisire progetti relativi allo spazio espositivo della Regione. I destinatari del bando – che prevedeva una collaborazione gratuita, senza alcun affidamento di incarico – erano proprio i professionisti under 40 residenti in Calabria, tutti requisiti che il gruppo guidato da Andrea Lonetti (composto da Raimondo de Raffele, Girolamo Pontoriero, Graziella Polimeni, Giuseppe Ristagno, Daniela Cricrì e Roberta Papalia) possiede. La proposta di questi sette giovani architetti è risultata quella vincitrice – valutata con un punteggio di 95/100 – ma nessuno dalla Regione si è preoccupato di comunicarlo ai diretti interessati. «L’entusiasmo per la possibilità che la nostra regione si presentasse ad una manifestazione così importante con un nostro “abito” – spiegano – sfuma progressivamente a seguito di una quasi assente comunicazione con gli uffici regionali, che nell’unico documento inviatoci (dopo che siamo stati noi a contattarli) ci informano che “Padiglione Italia” aveva indicato alcuni suggerimenti per rimodulare lo spazio proposto dalla Calabria (cioè la nostra proposta) e che gli uffici regionali, per rispondere nell’immediato alle scadenze poste, avrebbero elaborato con personale interno una nuova proposta progettuale».
Tradotto in soldoni, la Regione dice ai giovani architetti: grazie per il vostro progetto, ma ora ce la sbrighiamo da soli. Nonostante l’evidente estromissione, però, i sette professionisti comunicano (tramite Pec) la loro disponibilità a modificare il progetto secondo le indicazioni di “Padiglione Italia”. Una collaborazione, questa, offerta a titolo completamente gratuito. Ma alla Regione sembra che da quest’orecchio non ci sentano: nessuna risposta.
Ed ecco servito il consueto paradosso: «Prima – spiegano gli architetti – si cercano idee tra i professionisti esterni per carenza nel proprio organico. Poi, magicamente, al momento della realizzazione e soprattutto a idee acquisite, questi tecnici esperti compaiono in organico e vengono incaricati, malgrado noi stessi professionisti esterni avessimo proposto la prestazione gratuita».
Sul piano prettamente professionale, poi, la «totale mancanza di rispetto» per le competenze di questi giovani professionisti è evidente, come ha anche rilevato pubblicamente il presidente dell’Ordine degli Architetti della Provincia di Catanzaro, Giuseppe Macrì.
In fin dei conti, quindi, secondo questi professionisti le critiche di Sgarbi non sono del tutto strumentali. «Perché – si chiedono – la piazzetta della Calabria somiglia ad una fermata della metro? Chi è l’autore di questo spazio? Perché questo comportamento della Regione che ha violato gravemente i principi di efficienza ed efficacia cadendo anche nel danno erariale per aver comunque utilizzato personale interno nonostante ci siamo offerti a titolo gratuito? Perché non abbiamo mai ricevuto una comunicazione, come prevedeva il bando, che la nostra proposta era stata vincitrice?». Interrogativi accompagnati da un appello al governatore Oliverio: «Consapevoli della sua voglia di voler “sistemare” le cose che non vanno in Calabria, saprà riconoscere la scorrettezza che gli uffici regionali hanno tenuto nei nostri confronti, con l’auspicio di individuare i veri responsabili in quanto noi procederemo a difendere i nostri diritti, la nostra professionalità e la nostra appartenenza alla comunità calabrese con ogni mezzo consentito dalla legge».

 

Sergio Pelaia
s.pelaia@corrierecal.it

Argomenti
Categorie collegate

Corriere della Calabria - Notizie calabresi
Corriere delle Calabria è una testata giornalistica di News&Com S.r.l ©2012-. Tutti i diritti riservati.
P.IVA. 03199620794, Via del Mare, 65/3 S.Eufemia, Lamezia Terme (CZ)
Iscrizione tribunale di Lamezia Terme 5/2011 - Direttore responsabile Paola Militano
Effettua una ricerca sul Corriere delle Calabria
Design: cfweb

x

x