CATANZARO «Crediamo che tutta la classe politica, fuori da ogni moralismo, debba fare autocritica rispetto al modello di Regione che è stato costruito in 45 anni».Lo afferma il senatore Antonio Gentile, coordinatore regionale di Ncd. «Dobbiamo comprendere – aggiunge – ciò che è realtà davanti agli occhi di tutti e cioè che la politica si è caricata di colpe anche non sue, lasciando pascolare una classe burocratica inefficiente e inconsistente. Quando diciamo che la relazione del Mef sulla Calabria non è un racconto etereo, ma un doloroso e corposo dossier su criticità croniche, ancora non rimosse, e su illegittimità sopravvissute ad ogni elezione, vogliamo semplicemente far assumere alla politica una responsabilità decisionale. È compito di ogni partito politico farlo -prosegue Gentile – senza dividere i doveri tra maggioranza e opposizione, seppure poi alcune scelte spettino naturalmente a chi governa. La Giunta regionale in carica potrebbe veramente essere discontinua con il passato se attivasse meccanismi di controllo trasparenti sulle palesi illegittimità che ancora esistono nei due enti regionali». Per il coordinatore calabrese di Ncd, infine, «Una politica del personale meritocratica, aperta ad energie che non siano mera espressione di parte, sarebbe un altro passo in avanti sulla strada del recupero di una credibilità che il bassissimo dato di affluenza alle ultime elezioni di novembre ha mostrato non esserci».
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