REGGIO CALABRIA «Una pessima e grottesca imitazione di Renzi e del renzismo. Oliverio sembra una di quelle anziane signore che, piene di rughe e di cellulite, si ostinano a indossare i leggins per apparire giovani, con risultati devastanti». Lo afferma in una nota il consigliere regionale del Gruppo misto, Domenico Tallini. «Il presidente – aggiunge – eletto a novembre dello scorso anno ha tentato d’ imporsi uno stile renziano, decisionista, incurante dei consigli degli amici e insofferente verso le critiche degli avversari. Obiettivo: l’affermazione del ‘pensiero unico’ da trasferire in tutti i settori della vita pubblica calabrese. La parola ‘unico’ piace molto al governatore. Voleva fare il commissario ‘unico’ della sanità e istituire l’azienda sanitaria ‘unica’. Voleva il ruolo ‘unico’ dei dipendenti regionali e la società ‘unica’ degli aeroporti. Un disegno ‘accentratore’ visionario e pericoloso che fortunatamente è andato di volta in volta in frantumi, sia per l’assurdità delle proposte, sia per la loro palese illegittimità. L’unica ‘unicità’ che gli è riuscita è stata l’approvazione del suo emendamento unico sul bilancio dopo avere costretto anche la sua maggioranza a non presentare modifiche sulla legge finanziaria. Operazione questa che dietro le quinte è stata criticata anche da molti consiglieri di maggioranza. Unico e solitario, Oliverio continua a ricevere schiaffi da tutti, condannando la Calabria – prosegue il consigliere regionale di minoranza – al totale isolamento e dileggio generale. Il governo Renzi non lo considera più un interlocutore credibile e lo ha praticamente scaricato, dopo l’inopportuna nomina di De Gaetano ad assessore. La nomina di Scura a commissario della sanità e poi quella di Minciullo all’autorità portuale di Gioia Tauro, in aperto contrasto con i desideri di Oliverio, confermano che il governatore conta a Roma come il due di bastoni quando la briscola va a spade. E poi che dire della collezione di brutte figure? Quella sull’allestimento dell’Expo, definito orripilante da Vittorio Sgarbi, dovrebbe fare arrossire di vergogna il presidente. Era l’unica occasione per fare parlare bene della Calabria ed Oliverio è riuscito a trasformarla nell’ennesima brutta figura per la nostra regione. Oliverio si ostina a non nominare la Giunta, a sei mesi dal voto, tenendo per se’ decine di deleghe strategiche. L’estate è alle porte, la stagione balneare è quasi iniziata e non ci sono ne’ l’assessore ne’ il direttore del turismo, non c’è traccia di un solo intervento di promozione e sostegno per gli operatori». «Non si è fatto nulla – conclude Tallini – per la depurazione e per il sistema dei rifiuti. Il mondo della cultura attende da mesi un interlocutore, mentre teatri, siti archeologici, rassegne storiche vanno in malora. Tutta la macchina burocratica è paralizzata perché giustamente i ‘reggenti’ interni non se la sentono di assumersi responsabilità. Oliverio sognava una Calabria piegata al suo ‘pensiero unico’ e invece si è rivelato un comandante inadeguato che sta lanciando la nostra terra verso la scogliera del fallimento».
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