COSENZA Cambia il governo regionale, cambia il management sanitario, cambia tutto ma non cambia mai nulla. Soprattutto all’Asp di Cosenza, dove i fratelli Gentile continuano a imporre la loro “presenza”. Inscalfibili anche di fronte allo spoil system del governatore Oliverio. Una deliberazione dello scorso 1 aprile conferma che il passato si fonde col presente, che il tempo, nella sanità bruzia, è sempre fermo. L’ha firmata il commissario straordinario (scelto da Oliverio) dell’Azienda, Gianfranco Filippelli (stesso nome di battesimo del predecessore e fedelissimo dei Gentile, Scarpelli), che ha affidato alla cooperativa Seatt la gestione dei servizi relativi agli archivi telematici, alle prenotazioni delle prestazioni sanitarie, al call center telematico (Cup) e alla riscossione dei pagamenti per i ticket. È uno dei primi atti ufficiali di Filippelli. Si tratta di una estensione del rapporto precedente che riguarda il primo quadrimestre 2015, per una spesa che raggiunge i 405mila euro. È, in sostanza, un piccolo rinnovo, visto che la Seatt di Rende, in seguito a procedura ristretta, aveva già avuto in affidamento – dall’altro Gianfranco, Scarpelli – gli stessi servizi a partire dall’agosto 2012, per un costo complessivo annuo di 829mila euro. La storia adesso si ripete.
La Seatt è una coop che da sempre gravita nell’orbita della famiglia Ponzio/Pulicani. Gianfranco Ponzio, in particolare, è lo storico factotum e fedelissimo di Tonino Gentile. Una sorta di longa manus del potente germano nella politica rendese. Infatti è stato consigliere comunale nella città del Campagnano ed è poi stato eletto consigliere provinciale, oltre ad avere ricoperto l’incarico di segretario provinciale di Forza Italia ai tempi in cui i Gentile erano più azzurri di Berlusconi. Oggi come ieri: Ponzio negli ultimi anni ha scelto un profilo più basso. Adesso in prima fila c’è la moglie, Annarita Pulicani, che è consigliere comunale proprio a Rende e con i suoi voti ha contribuito alla vittoria del sindaco Marcello Manna, ovviamente sponsorizzato dai Gentile.
Tutto torna, nella politica e nella sanità cosentina.
La Seatt, tra l’altro, sembra una cooperativa in salute, con in organico una novantina di dipendenti tra cui diversi parenti o sodali di esponenti del centrodestra bruzio.
Cambia tutto: cioè niente, gattopardianamente parlando.
Pietro Bellantoni
p.bellantoni@corrierecal.it
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