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Le 'ndrine lametine e la “catena di montaggio” delle estorsioni

LAMEZIA TERME La “catena di montaggio” delle estorsioni, all’interno della cosca Cerra-Torcasio-Gualtieri, non si fermava mai: arrestato un estorsore ne seguiva subito un altro, pronto a chiedere i…

Pubblicato il: 11/05/2015 – 17:03
Le 'ndrine lametine e la “catena di montaggio” delle estorsioni

LAMEZIA TERME La “catena di montaggio” delle estorsioni, all’interno della cosca Cerra-Torcasio-Gualtieri, non si fermava mai: arrestato un estorsore ne seguiva subito un altro, pronto a chiedere il pizzo in nome della cosca. L’ultimo, in ordine di tempo, a taglieggiare un noto rivenditore di automobili di Lamezia Terme, secondo gli investigatori, è stato Gennaro Muraca, 25 anni, già detenuto in seguito all’operazione “Chimera”. Al pregiudicato ieri è stata notificata una nuova ordinanza di custodia cautelare. Muraca, stando alle indagini condotte dai carabinieri del nucleo investigativo di Catanzaro e dalla compagnia di Lamezia Terme, vessava il commerciante dal 2010. Le somme richieste oscillavano tra le 300 e le 400 euro. Secondo quanto emerge dalle dichiarazioni del collaboratore di giustizia Egidio Umberto Muraca, la tangente veniva riscossa inizialmente da Luciano Cimino ma in seguito al suo arresto avvenuto nell’agosto 2006 a occuparsi dei “prelievi” fu Ottorino Rainieri, poi arrestato nell’ambito dell’operazione Chimera. Secondo le testimonianze del collaboratore di giustizia, spesso Rainieri veniva accompagnato nell’autosalone da Gennaro Muraca, il quale era stato incaricato dallo stesso Rainieri del ritiro mensile di quella estorsione. Successivamente, però, Muraca si sarebbe rifiutato di continuare nell’incarico «per paura di essere arrestato», tanto che Rainieri avrebbe confidato al collaboratore di essere stato costretto a «subentrare personalmente». Il collaboratore ha poi raccontato che, vista lo stato di crisi e l’impossibilità della vittima di pagare, Rainieri avrebbe prelevato, a titolo estorsivo, un’Audi A3 di colore grigio.
Gli sviluppi investigativi che porteranno nuovi elementi a carico di Gennaro Muraca emergeranno in seguito. Vista la reticenza del commerciante rispetto alla denuncia dei fatti, questi è stato indagato per favoreggiamento, reato che gli è stato contestato con atto di conclusione indagini lo scorso mese di febbraio. È stato questo episodio che ha spinto la vittima a chiedere di essere sottoposta a interrogatorio per chiarire, una volta per tutte, la propria posizione. Il commerciante ha, quindi, ribadito la sua «assoluta distanza dalla criminalità organizzata», ha poi raccontato di avere subìto tre attentati intimidatori, tra il 2001 e il 2006, in seguito ai quali ha cominciato a temere per l’incolumità sua e dei suoi familiari. Le estorsioni cominciano nel 2006, quando arriva nel suo autosalone una persona che si presenta come «appartenente ai Gualtieri». Il ragazzo lo invita a «mettersi a posto» onde evitare di subire altri atti intimidatori. La somma pattuita era di 400 euro al mese anche se la cifra variava in base alle difficoltà economiche in cui poteva trovarsi la vittima. Insomma, poteva godere di “sconti” dovuti alla crisi. Questa situazione si è protratta per circa tre anni. Poi il ragazzo ha smesso di presentarsi nel negozio. Dopo un periodo di relativa calma si presenta Rainieri, «persona che sapevo essere appartenente alla famiglia Gualtieri». Rainieri afferma che il denaro serve per la cura di una nipote, figlia del fratello Giuseppe, arrestato per omicidio. In altre occasioni, ha dichiarato la vittima, Rainieri si è presentato in compagnia del Muraca e in altre circostanze ancora lo stesso Muraca si è recato da solo all’autosalone «per nome e per conto di Rainieri adducendo quale motivazione lo stato di salute della nipote del Rainieri». «L’appartenenza alla famiglia Gualtieri del Rainieri e del Muraca suscitava in me uno stato di assoggettamento psicologico – dice il commerciante – che mi portava ad avere paura per la mia incolumità considerato lo spessore criminale dei due predetti soggetti».

 

Alessia Truzzolillo

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