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Comunali Platì, Latella: «Hanno paura di esercitare un diritto»

CATANZARO «Platì è un posto particolare e quando sono stata lì per la prima volta è stata un’esperienza terribile». Lo ha detto il prefetto di Catanzaro, Luisa Latella, rispondendo alla domand…

Pubblicato il: 12/05/2015 – 13:10
Comunali Platì, Latella: «Hanno paura di esercitare un diritto»

CATANZARO «Platì è un posto particolare e quando sono stata lì per la prima volta è stata un’esperienza terribile». Lo ha detto il prefetto di Catanzaro, Luisa Latella, rispondendo alla domanda di uno studente dell’Università Magna Graecia nel corso della presentazione del libro di Enzo Ciconte “Tra convenienza e sottomissione – Estorsioni in Calabria”, in riferimento alla vicenda elettorale di Platì, dove non è stata presentata nessuna lista per le amministrative del 31 maggio. «Era il 1986 – ha aggiunto il prefetto Latella, all’epoca funzionario della Prefettura di Reggio Calabria – e appena siamo arrivati un gruppo di ragazzini, le vedette, hanno iniziato a girarci intorno per segnalare a chi di dovere che eravamo arrivati. Poi il vuoto, il nulla in paese anche se ci sono molti cittadini straordinari a Platì. Perché nessuno si candida lì, come in altri paesi? Perché si è perso il senso dello Stato, la speranza, la fiducia che contraddistingue le democrazie. Ci si è scordati che lo Stato siamo tutti».
«Il timore – ha aggiunto Latella – è che l’amministrazione, poi, venga sciolta per mafia. È talmente forte il senso di oppressione della ‘ndrangheta che si ha paura anche a esercitare quello che è un proprio diritto. Tutto questo può finire se si supera il gap culturale e di sottomissione che è dentro ognuno di noi». Sulla vicenda è intervenuto lo stesso Ciconte. «Il problema – ha detto – è che tutto il nostro territorio ha sviluppato in ritardo gli anticorpi contro la ‘ndrangheta e la mafia in generale, perché fino a poco tempo fa tutti, anche recentemente, dicevano che la mafia non esisteva. Per un lunghissimo periodo il cancro era come se non ci fosse ed è per questo che la paura ha avuto e ha il sopravvento».

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