COSENZA Si sono avvalse della facoltà di non rispondere le dodici persone fermate nell’ambito dell’operazione “Doomsday” contro la cosca Rango-Zingari di Cosenza. L’operazione è stata condotta dai carabinieri del reparto operativo di Cosenza, che all’alba di martedì hanno eseguito il provvedimento emesso dalla Dda di Catanzaro nei confronti di esponenti di spicco della ‘ndrangheta accusati di associazione mafiosa, estorsione, associazione per delinquere finalizzata al traffico di droga e detenzione e porto illegali di armi. Il clan sgominato è quello dei “Rango-Zingari”, attivo nelle estorsioni e nel traffico di droga. I fermati erano subentrati ad altri affiliati arrestati nei mesi scorsi. I fermati sono: Leonardo Bevilacqua, 34 anni; Cosimo Bevilacqua, 50 anni; Danilo Bevilacqua, 24 anni; Simone Santoro, 34 anni; Antonio Intrieri, 52 anni; Domenico Mignolo, 28 anni; Francesco Vivacqua, 29 anni; Alberto Ruffolo, 26 anni; Francesco Ciancio, 24 anni; Gianluca Cinelli, 29 anni; Gianluca Barone, 42 anni; Mario Mignolo, 25 anni, fratello di Domenico Mignolo.
I destinatari del provvedimento oggi hanno fatto scena muta davanti al gip del tribunale di Cosenza Sergio Caliò nel corso degli interrogatori di garanzia che si sono svolti in carcere. Ora il gip deve decidere sulla convalida del fermo. Fermo che sarà poi – eventualmente – convalidato entro 20 giorni dal gip distrettuale di Catanzaro competente sulle indagini.
Domenico Mignolo è stato già condannato per le intimidazioni ai danni dell’amministrazione comunale di Marano Marchesato ed è indagato, assieme a Leonardo Bevilacqua (destinatario di questo provvedimento di fermo), anche per l’omicidio di Antonio Taranto, il giovane ucciso nei mesi scorsi a via Popilia, quartiere popolare di Cosenza. Il provvedimento è stato emesso nei confronti di 13 persone, ma una – Stefano Carolei – è sfuggita alla cattura.
Nel collegio difensivo ci sono, tra gli altri, gli avvocati Antonio e Stefania Ingrosso, Filippo Cinnante, Franz Caruso e Francesco Tenuta.
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