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I pentiti: Domenico Mignolo è un uomo del clan Rango-Zingari

COSENZA Domenico Mignolo era affiliato alla cosca Rango-Zingari con il grado di “camorrista”. Sono i collaboratori di giustizia a definire il suo ruolo nei verbali resi agli inquirenti e inseriti n…

Pubblicato il: 13/05/2015 – 17:06
I pentiti: Domenico Mignolo è un uomo del clan Rango-Zingari

COSENZA Domenico Mignolo era affiliato alla cosca Rango-Zingari con il grado di “camorrista”. Sono i collaboratori di giustizia a definire il suo ruolo nei verbali resi agli inquirenti e inseriti nel provvedimento di fermo dell’operazione “Doomsday”, emesso dalla Dda di Catanzaro contro il clan del Cosentino. In particolare, ne parla il pentito Adolfo Foggetti nell’interrogatorio del gennaio scorso indicandolo come il referente per il traffico di cocaina nella zona di Marano Marchesato: “… Domenico Mignolo, che era ed è un vero e proprio affiliato alla cosca Rango-Zingari. Pertanto sia Mignolo che Antonio Intrieri (l’imprenditore fermato nell’ambito del blitz “Doomsday”, ndr) erano diventati i nostri referenti nel traffico di cocaina nella zona di Marano Marchesato…”.
Domenico Mignolo avrebbe rapporti con i maggiori esponenti del clan, ovvero con Maurizio Rango , individuato come capo, con Adolfo Foggetti e con Ettore Sottile definito il contabile della cosca. Ecco che cosa dice Adolfo Foggetti: “…Rappresento che Mignolo aveva rapporti molto stretti oltre che con me e con Maurizio Rango, anche con Ettore Sottile, che tutti quanti noi ivi compresi il Mignolo indicavamo col vezzeggiativo “Ettaruzzo”, con Stefano Carolei, con Ciccio detto Lo Zoppo, Tonino “Banana”, questi ultimi con me indagati nel procedimento per il quale risulto essere cautelato al momento…”.
Domenico Mignolo è stato già condannato per le intimidazioni compiute ai danni degli amministratori comunali di Marano Marchesato ed è attualmente indagato, assieme a Leonardo Bevilacqua – pure lui fermato nel blitz “Doomsday” – per l’omicidio di Antonio Taranto, il giovane assassinato nei mesi scorsi a via Popilia, quartiere popolare di Cosenza. “Ho riferito già in premessa che Domenico Mignolo – ha detto Foggetti – è un nostro uomo, facente parte della nostra organizzazione, uomo vicinissimo a Maurizio Rango, e vende per conto del nostro gruppo vari tipo di droga quali cocaina, hashish e marijuana. Egli è anche deputato alla commissione di atti intimidatori per conto del nostro gruppo. Egli era il vero e proprio referente di Maurizio Rango essendo Mignolo uomo nostro di primissimo piano e uomo di fiducia del capo Maurizio Rango, come ogni tipo di organizzazione strutturata gerarchicamente, Mignolo aveva e coordinava lo spaccio dello stupefacente attraverso i soggetti sopra indicati che rispondevano ovviamente ai capi dell’organizzazione e quindi prima di tutti a Rango e venivano coordinati dallo stesso Mignolo”. Anche il collaboratore Ernesto Foggetti parla di lui: “In un’occasione ebbi a parlare con Gennaro Presta il quale cercava di convincermi affinché io, che nel frattempo vivevo nel nord Italia, ritornassi a Cosenza e mi avvicinassi ancor di più al loro gruppo. Gennaro Presta nel prospettarmi un vantaggio in ordine a questo mio ritorno a Cosenza, mi riferiva che anche Intrieri era entrato a far parte del loro gruppo così come genero Domenico Mignolo”.

 

mi.mo. 

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