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Intimidazione alla Valle del Marro, vigilanza intensificata

REGGIO CALABRIA Il prefetto di Reggio Calabria, Claudio Sammartino, ha disposto l’immediata intensificazione delle misure di vigilanza e controllo nei confronti della Cooperativa Valle del Marro, v…

Pubblicato il: 13/05/2015 – 13:03
Intimidazione alla Valle del Marro, vigilanza intensificata

REGGIO CALABRIA Il prefetto di Reggio Calabria, Claudio Sammartino, ha disposto l’immediata intensificazione delle misure di vigilanza e controllo nei confronti della Cooperativa Valle del Marro, vittima di tre intimidazioni in quattro anni. Ieri alla Cooperativa, che gestisce dei terreni confiscati alla ‘ndrangheta, sono stati tagliati un centinaio di alberi di ulivo. «Le misure di vigilanza e controllo – è scritto in una nota della Prefettura – erano state già a suo tempo attivate a favore della Cooperativa medesima, nonché dei luoghi di produzione e coltivazione interessati. Le misure saranno applicate in maniera dinamica ed in relazione ai diversi quadranti orari e verranno sviluppate sul territorio, anche alla luce degli accertamenti effettuati tempestivamente dalle forze dell’ordine».

 

LE REAZIONI
«L’intimidazione subita la scorsa notte dalla cooperativa Valle del Marro-Libera terra a Oppido Mamertina, la terza in quattro anni, è l’ennesimo sfregio ai cittadini di una Calabria che, nel tentativo di rinascere, si vuol schiacciare ancora una volta in un limbo che non le appartiene». È quanto afferma Sebi Romeo, capogruppo del Partito democratico in consiglio regionale, che aggiunge: «I tenaci ragazzi della cooperativa da più di dieci anni gestiscono i terreni agricoli confiscati agli uomini della ‘ndrangheta nella Piana di Gioia Tauro, operando così contro la mentalità mafiosa di coloro che, a quanto pare, continuano a non accettare lo sdegno di tutti quei calabresi, la maggioranza, che ripudiano ogni forma di criminalità e malaffare. Questo ennesimo atto di codardia, portato a termine da soggetti impossibili da qualificare anche solo come esseri umani bensì come bestie selvagge e primitive, non è altro che un forte schiaffo che ognuno di noi deve sentire sulla propria pelle. Proprio per questo ritengo che si debba agire con fermezza dando un segno tangibile della differenza tra noi e loro, tra cittadini civili e solidali e soggetti inumani che continuano a martoriare la nostra terra con la loro ignoranza delinquenziale. Propongo una giornata di riflessione da svolgersi non al chiuso di una stanza, ma direttamente sui terreni colpiti da questo ennesimo ed assurdo atto criminale, lavorando insieme ai ragazzi al ripristino della piantagione di ulivi distrutti. Lo propongo ai miei colleghi consiglieri regionali, a tutto il Partito democratico reggino, al mondo dell’associazionismo e a chiunque senta il fastidio di quello schiaffo sul proprio viso».
Solidarietà anche dal segretario regionale del Pd, Ernesto Magorno: «Ho provato – spiega – sentimenti di sconcerto e dolore nel vedere la immagini dei 96 alberi di ulivo tagliati da ignoti, con chiaro intendo intimidatorio, nei terreni confiscati alla criminalità e gestiti da Libera a Oppido Mamertina. Esprimo alla cooperativa “Libera Terra” la solidarietà dei democratici calabresi per questo gesto grave e vergognoso».
«Sono immagini – continua il parlamentare – che feriscono e non possono lasciare indifferenti, perché l’ulivo è il simbolo stesso della nostra terra, è simbolo di vita e, in questo, caso immagine della volontà di legalità e di riscatto che Libera porta avanti attraverso progetti concreti che riutilizzando a fini sociali dei beni sottratti ai mafiosi. Chi non è per la legalità non è per la vita e quanto accaduto lo dimostra ancora una volta. Auspico – conclude Magorno – che la magistratura e le forze dell’ordine scoprano al più presto gli autori dell’intimidazione e assicuro il sostegno dei democratici calabresi alle attività e alle iniziative che la cooperativa “Libera Terra” intraprenderà per mantenere viva l’attenzione sull’impegno speso a Oppido Mamertina. L’azione coraggiosa e incisiva di Libera è quanto mai necessaria per quella primavera che vogliamo avviare in Calabria in nome dell’affermazione della libertà, della democrazia e della stessa legalità».
Parla di «gesto vergognoso che deve fare alzare ancora di più l’asticella di guardia delle istituzioni verso la ‘ndrangheta in Calabria» il deputato del M5S Paolo Parentela, secondo cui «in una terra disgraziata come la Calabria lavorare onestamente i campi confiscati alla ‘ndrangheta è un gesto coraggioso e indispensabile. Non abbandonare le associazioni che si impegnano per la lotta alla criminalità organizzata è un impegno che la politica non deve tralasciare».
«Non basta più la solidarietà», commentano le segreterie territoriali di Cgil, Spi-Cgil e Flai-Cgil, convinte che «occorre reagire con forza e con determinazione chiedendo alle istituzioni regionali e nazionali di predisporre tutte le iniziative in grado di impedire che questi atti delinquenziali continuino a squarciare la speranza di rinascita di un territorio che i cittadini vogliono fare crescere nel rispetto dei valori della legalità, del lavoro e della giustizia sociale».

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