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La guerra di Mario

Dite a Franco Iacucci di intervenire su Gaetano Pignanelli perché rappresenti a Mario Oliverio la necessità di aggiornare, in vista della “battaglia del grano”, lo stato dell’arte nelle altre batta…

Pubblicato il: 14/05/2015 – 15:06
La guerra di Mario

Dite a Franco Iacucci di intervenire su Gaetano Pignanelli perché rappresenti a Mario Oliverio la necessità di aggiornare, in vista della “battaglia del grano”, lo stato dell’arte nelle altre battaglie lanciate e sfuggite di mano.

In attesa che il fotografo personale assunto dal governatore ne aggiorni l’immagine fisica, infatti c’è bisogno che qualcuno dia al buon Mario la fotografia dello stato dell’arte con riferimento alla “battaglia dell’Expo” e a quella della sanità. Su entrambi i fronti, infatti, sembra allargarsi la schiera di quanti scoprono che “il re è nudo” e non bastano tre milioni di dosi di vitamina C per evitare guai. La “C” è ottima per le ossa ma è la “D” quella che aiuta a vedere meglio.
Tra quelli che cominciano a vedere meglio, ad esempio, c’è il presidente della Sacal, gestore dell’aeroporto di Lamezia Terme. È lui a demolire gli annunci trionfali del governatore evidenziando: «La realtà amara è che l’impegno del presidente Oliverio, che ha stipulato un accordo con Alitalia per ottenere tariffe agevolate sui voli da e per Milano, non è stato certo ben ricambiato dalla compagnia di bandiera».
Massimo Colosimo, presidente di Sacal, mette infatti in evidenza la contraddizione tra quanto comunicato dal governatore e la realtà che vede, proprio in prossimità della stagione estiva e soprattutto in concomitanza dell’apertura di Expo 2015, la compagnia di bandiera ridurre la sua presenza in Calabria visto che «ha tagliato due voli su tre di quelli che giornalmente collegavano la Calabria, in andata e ritorno, con Milano Linate».
Iacucci, a differenza di altri, è persona istruita, sa bene che la matematica non è una opinione “vitaminizzabile”. Insieme a Pignanelli dovrà farlo presente a Oliverio perché il proclama ci dice di un grande accordo tra la Regione e Alitalia, mentre la realtà ci consegna Alitalia che invece di aumentare i voli li ha “tagliati” nella misura di due terzi. Da tre a uno solo.
Ed è ancora la matematica ad abbattersi inesorabilmente anche sulle vicende della sanità, laddove i “grandi manovratori” sono riusciti ancora una volta nella loro attività di “distrazione di massa”. Complice, anche qui, un’esternazione del governatore che ormai ovunque mette piede promette ospedali. Ne vuole uno tutto nuovo a Cosenza, mentre manda in soffitta quello previsto per Catanzaro. Ed ecco partire la crociata dei barellieri all’insegna del più becero campanilismo. Così, mentre tutti si accapigliano sul nulla, Agenas e Kpmg restano padroni dei giochi.
È dabbenaggine oppure malafede? Non lo sappiamo, quel che sappiamo, però, è che per un ospedale nuovo a Cosenza serve circa mezzo miliardo di euro che la Regione non ha e non avrà mai. Sappiamo, altresì, che il nuovo ospedale di Catanzaro ha come avversario il sistema delle baronie, universitarie e no, che vedono (e temono) nell’accorpamento dentro una nuova struttura la fine dei primariati duplicati e triplicati.
Il tutto non sfugge a Confindustria, che per questa ragione convoca gli “stati generali” della politica calabrese con il chiaro intento di fargli parlare il linguaggio della chiarezza.
Davanti a questo allargarsi anche all’organizzazione degli industriali della platea di quanti cominciano a vedere che “il re è nudo”, Mario Oliverio deve aver pensato che servirebbe un sindacato con il quale dialogare in amicizia. È per questo che ha spedito il suo vice, Enzo Ciconte, a Rimini per prendere parte al congresso nazionale della Cisal?
Guidato da un dinamico calabrese, Francesco Cavallaro, originario di Vibo, il sindacato Cisal è il primo dei sindacati autonomi e agli occhi di molti ha il pregio di detestare profondamente il “riformismo renziano”. A sentire gli strateghi del governatore, Oliverio punta molto sulla possibilità di realizzare con Cavallaro «solide relazioni che potranno rivelarsi utilissime nei prossimi mesi quando sul tavolo si dovranno fare alcune scelte strategiche sull’asse Palazzo Alemanni-Palazzo Chigi».
Insomma, sull’asse Catanzaro-Vibo Valentia, si stanno radunando le truppe che da Palazzo Alemanni saranno lanciate alla conquista di Palazzo Chigi. Insomma, se non siamo ai cavalli dei cosacchi che si abbeverano a Piazza San Pietro, poco ci manca e non vi è dubbio che la cosa sta gettando nel panico tutto lo stato maggiore di Matteo Renzi. In attesa dell’assalto finale, con la distribuzione degli elmetti (o degli scolapasta) da mettere in testa, Iacucci potrebbe raccontare a Pignanelli, così magari la riferisce a Oliverio, la storiella di quel simpatico assalitore che si lanciò, intrepido e solitario, oltre le linee nemiche e da lì chiamo il suo generale per dirgli: «Ho condotto un assalto vittorioso e ho preso qui sei prigionieri». Il generale si complimentò e gli disse: «Rientra e portali qui». A quel punto l’assalitore balbettò: «Vorrei, ma questi non me lo lasciano fare, signor generale…».

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