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Prof morta a Cosenza, continue liti per le lezioni di musica

COSENZA Litigi continui con la mamma per le lezioni di musica. Sarebbe stato questo, a suo dire, il motivo per il quale il diciassettenne di Donnici avrebbe ucciso la madre adottiva, Patrizia Schet…

Pubblicato il: 14/05/2015 – 14:17
Prof morta a Cosenza, continue liti per le lezioni di musica

COSENZA Litigi continui con la mamma per le lezioni di musica. Sarebbe stato questo, a suo dire, il motivo per il quale il diciassettenne di Donnici avrebbe ucciso la madre adottiva, Patrizia Schettini, l’insegnante di pianoforte trovata morta nella sua abitazione nel Cosentino. Il minore è stato arrestato mercoledì mattina dagli agenti della squadra mobile di Cosenza. Secondo quanto ricostruito, il figlio della donna l’avrebbe strangolata a mani nude, poi sbattuta contro un muro rompendole l’osso del collo, infine l’avrebbe presa in braccio portandola vicino a una rampa di scale e fatta volare giù per simulare una caduta accidentale. I medici del 118 inizialmente erano stati indotti in errore certificando la morte per arresto cardiaco. Infatti, in un primo momento era emerso che la donna sarebbe morta cadendo dalle scale mentre stava pulendo casa con la scopa elettrica. Il figlio minorenne che era in casa quel giorno, sentito dagli inquirenti nell’immediatezza dei fatti, avrebbe riferito di non essersi accorto di nulla perché stava suonando il piano mentre la madre faceva lavori domestici. Una versione che non ha mai convinto gli investigatori che hanno avviato le indagini scoprendo, poi, un’altra verità.

In particolare, il diciassettenne avrebbe fatto delle ammissioni sulle proprie responsabilità parlando con il padre, in numerosi colloqui intercettati per oltre un mese attraverso alcune microspie nascoste nella loro abitazione. Il genitore, in diverse occasioni sia in casa che quando erano in macchina, avrebbe chiesto al minore che cosa fosse successo quel giorno. E lui avrebbe riferito – secondo quanto emerso anche se sulla vicenda vige un fitto riserbo imposto dalla Procura dei minori di Catanzaro – di aver reagito all’ennesima sgridata della mamma che in base alla sua versione lo rimproverava sempre perché non studiava bene la musica. Il ragazzo suona tre strumenti tra i quali il pianoforte. Per questo, al culmine dell’ennesima lite avrebbe spinto la mamma dalle scale. Avrebbe poi chiamato il 118 dicendo che la donna era morte per una caduta accidentale. Ma l’autopsia e altri accertamenti avrebbero confermato che Patrizia Schettini è stata strangolata. Il giovane è stato sentito per due volte dalla Procura dei minori di Catanzaro:solo quando è stato messo con le spalle al muro ha rilasciato delle parziali ammissioni raccontando che la madre lo sgridava troppo spesso e che in un raptus l’avrebbe spinta per le scale. Il figlio avrebbe riferito che la mamma lo rimproverava spesso perché non studiava abbastanza e perché non eseguiva correttamente gli esercizi di musica.

Al minore viene contestato l’omicidio aggravato da futili motivi. Secondo quanto emerso per sviare ogni sospetto, a circa una settimana dall’episodio cruento, si è fatto tatuare sul braccio la frase «Nemmeno la morte ci potrà separare, ti amo mamma» L’interrogatorio di garanzia del diciassettenne è stato fissato per venerdì e si terrà davanti al gip del Tribunale dei minori di Catanzaro alla presenza del sostituto procuratore Michele Sessa e dei legali del ragazzo, gli avvocati Marco Facciolla e Gianfrancesco Vetere. Il figlio dell’insegnante di musica si trova, da mercoledì mattina, rinchiuso nel carcere minorile di Catanzaro.
Il ragazzo è stato adottato dalla vittima tanti anni fa, assieme al fratello ora maggiorenne. I due ragazzi sono nati a Cosenza.

Patrizia Schettini aveva una passione profonda per la musica ed era una musicista molto apprezzata nel suo ambiente. Da tutti i colleghi è ricordata con affetto e con stima per la sua professionalità e serietà. Numerosi i messaggi di cordoglio con foto di strumenti musicali e spartiti, postati sulla sua pagina Facebook dal giorno della sua morte. 

 

Mirella Molinaro

m.molinaro@corrierecal.it

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