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Caso Matacena, Speziali jr ricorre al Tdl

Ha presentato ricorso al Tdl la difesa di Vincenzo Speziali jr, l’imprenditore calabrese dichiarato ufficialmente latitante e destinatario di un’ordinanza di custodia cautelare, che la Dda di Reggi…

Pubblicato il: 15/05/2015 – 8:31
Caso Matacena, Speziali jr ricorre al Tdl

Ha presentato ricorso al Tdl la difesa di Vincenzo Speziali jr, l’imprenditore calabrese dichiarato ufficialmente latitante e destinatario di un’ordinanza di custodia cautelare, che la Dda di Reggio Calabria non ha potuto eseguire perché l’uomo da tempo non si trova sul territorio nazionale. Per i magistrati, Speziali assieme all’ex ministro Claudio Scajola, alla moglie di Amedeo Matacena, Chiara Rizzo, al suo braccio destro, Martino Politi, e alle segretarie dei due coniugi, Roberta Sacco e Maria Grazia Fiordelisi, come a «ulteriori persone in corso di compiuta identificazione» avrebbero aiutato Amedeo Gennaro Raniero Matacena, a «eseguire od occultare il delitto di cui al capo che precede (intestazione fittizia di beni, ndr)», ma anche ad «assicurare a questi il prodotto o profitto ovvero l’impunità del medesimo», come pure a «sottrarsi alla esecuzione dell’ordine di esecuzione per la carcerazione n. 193/2013, disposto in data 06 giugno 2013 dalla Procura generale della Corte d’Appello di Reggio».

Il suo difensore, l’avvocato Giancarlo Pittelli, ha discusso davanti al Tribunale della libertà di Reggio respingendo tutte le accuse rivolte al suo assistito. Il giudice Filippo Leonardo si è riservato la decisione. 

Sono gravi e dettagliate le accuse mosse dal pm Giuseppe Lombardo a carico dell’imprenditore, con l’avallo del gip Olga Tarzia. Anche per il giudice infatti, Speziali e i suoi coindagati «ponevano in essere articolate condotte finalizzate a mantenere inalterate le capacità operative in campo economico imprenditoriale del Matacena, impegnato nel completamento del progetto di fusione inversa», che per i pm è al centro delle manovre messe in atto dal politico armatore per occultare il suo immenso patrimonio, come a  «costituire le provviste finanziarie necessarie al predetto per proseguire in territorio estero la intrapresa latitanza, operazione resa più agevole dai contatti privilegiati, garantiti dallo Scajola (che si avvale spesso della Sacco) alla Rizzo, con altri soggetti operanti, in Italia ed all’estero, all’interno dei circuiti bancari e finanziari di riferimento del predetto Matacena», ma soprattutto a «rendere attuabile Il pianificato spostamento del Matacena dall’Emirato di Dubai alla Repubblica del Libano, Individuato dallo Scajola per la possibilità di sfruttare le proprie relazioni personali (tra le quali quella con Speziali Vincenzo) al fine di far riconoscere il diritto di “asilo politico” a favore del condannato per concorso esterno in associazione mafiosa, Amedeo Matacena».

 

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