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ANDROMEDA | Perri risponde alle domande del gip: solo calunnie

CATANZARO Ha risposto alle domande del gip di Vibo Valentia Francesco “Franco” Perri, l’imprenditore arrestato due giorni fa nell’ambito dell’operazione “Andromeda” che, nella notte tra mercoledì e…

Pubblicato il: 16/05/2015 – 11:41
ANDROMEDA | Perri risponde alle domande del gip: solo calunnie

CATANZARO Ha risposto alle domande del gip di Vibo Valentia Francesco “Franco” Perri, l’imprenditore arrestato due giorni fa nell’ambito dell’operazione “Andromeda” che, nella notte tra mercoledì e giovedì scorso, ha segnato un duro colpo contro la cosca Iannazzo di Lamezia Terme. L’imprenditore, hanno riferito i suoi legali, gli avvocati Francesco Pagliuso e Bernardo Marasco, nel corso dell’interrogatorio di garanzia «ha ampiamente chiarito la propria posizione protestando la sua totale estraneità ai fatti e fornendo elementi in grado di escludere totalmente la fondatezza delle accuse mosse nei suoi confronti». Contestualmente, proseguono i legali, è stata fornita una prima parte di documenti utili e la difesa si è riservata di fornire «un ulteriore ampio dossier documentale atto a dimostrare la totale estraneità ai fatti di reato ipotizzati» a carico di Perri con «dati ed elementi inconfutabili». L’imprenditore, peraltro, hanno reso noto i difensori, «ha chiaramente indicato le ragioni e i moventi delle mendaci e calunniose accuse a suo carico. In pari tempo, al fine di consentire la regolare e proficua prosecuzione delle attività aziendali, ha immediatamente rassegnato le dimissioni da tutte le cariche sociali ricoperte che, a questo punto, vengono contestualmente assunte dal Pasquale Perri, il quale a far data dall’immediatezza, assume l’amministrazione e la legale rappresentanza di tutte le società e le aziende del gruppo Perri che continueranno, pertanto, il normale espletamento delle attività di impresa». Sotto il profilo strettamente processuale, la difesa sta predisponendo «ogni documentazione e apprestamento utile a confutare radicalmente il teorema di accusa, cosa che avverrà nei prossimi giorni innanzi all’autorità giudiziaria competente». L’imprenditore, proprietario del centro commerciale “Due Mari”, è accusato di associazione mafiosa, possesso di arma e di avere ordito un attentato ai danni di suo fratello Marcello, reo, secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, di dilapidare il patrimonio della famiglia e infangarne il buon nome a causa del suo vizio di assumere cocaina. Perri avrebbe chiesto aiuto alla cosca dei “sambiasini”, gli Iannazzo, e si sarebbe rivolto proprio al capofamiglia Vincenzino, detto “U Moretto”, anche lui finito in manette. La quota offerta per portare a termine l’attentato – una gambizzazione punitiva – sarebbe stata di 20mila euro, che sarebbero stati offerti a un altro indagato Vincenzo Bonaddio. A puntare il dito contro l’imprenditore sono tre pentiti Angelo Torcasio, Battista Cosentino e Giuseppe Giampà.
Intanto, sono partiti anche gli interrogatori di garanzia degli altri indagati – in 45 sono stati raggiunti da misure cautelari. Oggi, davanti ai gip di Vibo Valentia e Palmi, sono state sentite 14 persone la maggior parte delle quali si sono avvalse della facoltà di non ripondere. Le accuse nei confronti dei 45 indagati sono, a vario titolo, di associazione a delinquere di stampo mafioso, omicidio, estorsione e detenzione illegale di armi.

 

INTERROGATORI A VIBO
A Vibo Valentia sono stati interrogati Antonio Davoli, Francesco Pontieri, Pietro Iannazzo, Francesco Mascaro, Peppino Daponte e Antonello Caruso che hanno deciso di non rispondere alle domande del giudice per le indagini preliminari. A parlare sono stati, invece, Domenico Cannizzaro, detto “Ricciolino”, che al pari di Perri ha respinto ogni accusa.

 

INTERROGATORI A PALMI
Altri cinque indagati sono stati sentiti a Palmi. Si tratta di Antonio Iannazzo, Antonio Liparota, Bruno Gagliardi, Alfredo Gagliardi e Adriano Sesto. Solo quest’ultimo ha inteso rispondere al gip respingendo ogni accusa a suo carico. Gli interrogatori proseguiranno lunedì prossimo nelle carceri di Cosenza e Catanzaro.
Nutrito il collegio difensivo che assiste gli indagati. Oltre a Pagliuso e Marasco ci sono gli avvocati Francesco Gambardella, Lucio Canzoniere, Caterina Scarpino, Pino Zofrea, Antonio Larussa, Salvatore Cerra, Renzo Andricciola e Franco Giampà.

 

Alessia Truzzolillo
redazione@corrierecal.it

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