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ANDROMEDA | Lidl, come scacciare la concorrenza

LAMEZIA TERME La vicenda della mancata costruzione del centro commerciale Lidl a Lamezia Terme, in località Savutano è storia ormai nota. L’imprenditore che promuoveva l’affare aveva avuto, secondo…

Pubblicato il: 17/05/2015 – 12:31
ANDROMEDA | Lidl, come scacciare la concorrenza

LAMEZIA TERME La vicenda della mancata costruzione del centro commerciale Lidl a Lamezia Terme, in località Savutano è storia ormai nota. L’imprenditore che promuoveva l’affare aveva avuto, secondo le indagini condotte dalla Dia di Catanzaro, la malaugurata idea di costruire il Lidl proprio di fronte al luogo in cui doveva sorgere il centro commerciale Agorà di proprietà di Claudio Scardamaglia, arrestato nel corso dell’operazione “Andromeda” assieme a esponenti della cosca Iannazzo alla quale, stando alle testimonianze raccolte dagli investigatori, gli Scardamaglia sarebbero legati da rapporti di malaffare. Le accuse nei confronti di Claudio Scardamaglia sono di concorrenza illecita con minaccia o violenza, aggravata dal metodo mafioso. Claudio Scardamaglia, come Francesco Perri, altro arresto eccellente dell’operazione, è un noto imprenditore nel settore della grande distribuzione. Come i Perri, gli Scardamaglia hanno gestito, e gestiscono, alcuni dei più noti ipermercati di Lamezia. Gli investigatori hanno ricostruito non solo la vicenda Lidl, ma anche la vita e i legami che Scardamaglia avrebbe costruito nel tempo con alcuni esponenti di spicco della criminalità lametina.

 

COME PENSI DI FARE UN SUPERMERCATO DEL GENERE?
«Come pensi che puoi venire qua a fare un supermercato del genere?». Non ne voleva sapere niente Pietro Iannazzo. Non gli importava che, dopo mille difficoltà, l’imprenditore si fosse rivolto a lui per far proseguire i lavori di sbancamento dalla sua ditta, la Delta V Costruzioni. Non era quello il problema, il problema era che il centro commerciale non doveva sorgere proprio di fronte all’Agorà. «Ebbi la netta percezione – dice l’imprenditore agli inquirenti – che Pietro Iannazzo fosse in realtà cointeressato con lo Scardamaglia e quindi il suo interesse primario era lo sviluppo commerciale del centro Agorà».

 

LA PRESA PER SFINIMENTO E L’OSTRUZIONISMO DEL COMUNE
L’imprenditore, venuto da fuori, alla fine cede. Prima l’impossibilità di trovare aziende disposte a eseguire i lavori. Poi le minacce agli operai della ditta, che si stava occupando dello sbancamento, di abbandonare i lavori. E infine il rifiuto da parte dello stesso Pietro Iannazzo di accettare qualsiasi compromesso. Dopo avere speso 500mila euro per la vendita del terreno, a cui si aggiungono i soldi per gli oneri di urbanizzazione e gli oneri finanziari per costruire il Lidl, l’imprenditore venderà il terreno allo stesso Scardamaglia per 640mila euro. Su questi terreni Scardamaglia costruirà appartamenti per civile abitazione destinati alla vendita a terzi «a dispetto – scrivono gli inquirenti della Dia – dell’originaria destinazione d’uso dei terreni medesimi», procurandosi così un ingiusto profitto con corrispondente danno per l’imprenditore forestiero. Il quale imprenditore alla fine della sue traversie non nasconde agli inquirenti di avere trovato un certo ostruzionismo anche da parte degli uffici del Comune di Lamezia Terme. Vista sfumare la possibilità di realizzare il Ldl, dice l’imprenditore, «iniziai quindi un progetto compatibile con la destinazione urbanistica del terreno dell’epoca, per realizzare un immobile a uso ufficio direzionale». Ma, scrivono gli inquirenti della Dia, che l’imprenditore «anche in questa circostanza dovette registrare un fermo ostruzionismo oltre che presso le ditte contattate anche presso il Comune di Lamezia Terme, dove per il rilascio del certificato gli vennero prospettate lungaggini burocratiche e di tempistica». «Non potei rifiutare e mi recai in Comune per richiedere il certificato di destinazione urbanistica. In Comune mi risposero che il certificato avrei potuto averlo, ma non prima di un mese». Alla fine l’imprenditore decise di vendere anche perché il direttore dei lavori «mi disse che non era neanche il caso di chiedere il cambio di destinazione d’uso al Comune per la realizzazione di unità abitative, poiché quella zona era già satura da punto di vista dell’edilizia residenziale». Eppure sarà Scardamaglia a costruire su quel terreno delle abitazioni destinate alla vendita a terzi. L’imprenditore forestiero e i suoi progetti verranno così “gentilmente” accompagnati alla porta da una gestione dell’economia locale chiusa e a uso di pochi.

 

Alessia Truzzolillo

redazione@corrierecal.it

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