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Commissione sui tumori, Bevacqua: «Ferro non ha letto la proposta di legge»

REGGIO CALABRIA «L’ansia dell’amica Wanda Ferro di essere presente sui giornali è cattiva suggeritrice e, come spesso accade, induce a conclusioni tanto affrettate quanto errate. Comprendo e condiv…

Pubblicato il: 18/05/2015 – 11:53
Commissione sui tumori, Bevacqua: «Ferro non ha letto la proposta di legge»

REGGIO CALABRIA «L’ansia dell’amica Wanda Ferro di essere presente sui giornali è cattiva suggeritrice e, come spesso accade, induce a conclusioni tanto affrettate quanto errate. Comprendo e condivido la sua amarezza e delusione per le condizioni avverse che la vedono oggi fuori dal consiglio regionale, ma questo non deve indurla ad errore e ad approssimazioni. Mi permetto di affermare ciò perché credo che la Ferro non abbia letto la proposta di legge né ha indagato sulle risultanze cui sono pervenuti gli organismi consiliari ovvero III e IV Commissione nella precedente legislatura». È quanto afferma in una nota il consigliere regionale del Pd Mimmo Bevacqua in merito all’istituzione di una nuova commissione d’inchiesta sui tumori.
«La proposta di legge da me presentata e subito condivisa dal gruppo Pd – prosegue Bevacqua – e da quello del presidente Oliverio, prevede l’istituzione di un organismo ad hoc che, in un tempo determinato, un anno, con il contributo di esperti in materia, compia un’indagine su tutto il territorio regionale al fine di elaborare una mappa epidemiologica delle patologie neoplastiche conclamate evidenziando, la dove sono presenti, i rischi ambientali e il presunto nesso conseguenziale. Si tratta quindi di un organismo operativo che ha anche l’obiettivo di indagare sul rischio derivante dall’attività estrattiva presente nella nostra regione e nel nostro mare, come il problema delle trivellazioni, oggi, avvertito e sentito in varie parti della nostra regione».
«L’attività svolta in seno alla III e IV Commissione nella precedente legislatura, pur avendo approvato – aggiunge il consigliere regionale – una bozza di risoluzione che prevedeva, tra l’altro, l’istituzione del registro tumori, di fatto si è tradotta in nulla, non essendo riusciti neanche a raggiungere l’obiettivo minimo della discussione in Consiglio regionale. L’obiettivo della commissione, a differenza degli sprechi e delle chiacchiere del passato è quello di fare un’operazione di verità nei confronti dei calabresi, predisponendo altresì ampie e qualificate proposte normative per ridurre al minimo ogni impatto sulla salute dei calabresi».
Secondo Bevacqua è d’altra parte evidente che «l’incidenza dei tumori e l’aumento di casistica, soprattutto in alcune aree della regione, non si affronta con discussioni e confronti, seppure importanti per portare alla ribalta il problema. Riteniamo – afferma ancora l’esponente del Pd – che sia il momento dell’azione ed è quello che ci proponiamo di fare con la Commissione d’inchiesta che dovrà effettuare un’ indagine sul territorio, la mappatura del fenomeno, la rilevazione del nesso patologia-rischio ambientale. Non ci sembra di compiere passi indietro rispetto a quanto prodotto nella consiliatura precedente, atteso che le dichiarate intenzioni, per quanto apprezzabili, sono restate completamente prive di seguito».
Pe quanto riguarda i costi, poi, Bevacqua spiega che «i consiglieri che comporranno la Commissione svolgeranno il proprio lavoro a titolo gratuito; per consulenti ed esperti è prevista una spesa massima di 60 mila euro tutto compreso. È bene sottolineare – aggiunge – che ci saranno esperti che opereranno a titolo gratuito e, comunque, ogni spesa sarà rendicontata e resa trasparente. Ritengo che la previsione di spesa sia equa e congrua e sicuramente, visti anche gli obiettivi, non cagionerà alcun nocumento né alle casse della regione né a danno dei contribuenti, tanto meno agli ammalati».
«Perseguiremo nei nostri intenti – concluide Bevacqua – convinti come siamo che ci si debba far carico in maniera concreta, delle tante questioni e problematiche aperte sul territorio: le patologie, soprattutto quelle causate da agenti ambientali richiedono, più di altre, risposte veritiere e celeri, perché la salute, in tutte le sue declinazioni, è un diritto che abbiamo il dovere di riportare a centralità e perché gli andamenti epidemiologici sono questioni che riguardano tutti da vicino e devono impegnare la classe dirigente con responsabilità e senso del dovere. Tutto il resto sono chiacchiere che lasciamo volentieri al trastullo di altri».

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