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Gioia Tauro produrrà auto

CATANZARO Spiragli di luce per Gioia Tauro e per l’intera Calabria. Così almeno sembra a giudicare dal progetto presentato nel pomeriggio di lunedì dal governatore Mario Oliverio per la nascit…

Pubblicato il: 18/05/2015 – 12:19
Gioia Tauro produrrà auto

CATANZARO Spiragli di luce per Gioia Tauro e per l’intera Calabria. Così almeno sembra a giudicare dal progetto presentato nel pomeriggio di lunedì dal governatore Mario Oliverio per la nascita di una nuova – ed innovativa – realtà industriale nella nostra regione. Il piano, nato con la collaborazione di Invitalia e strutturato assieme alla Regione Puglia, prevede l’insediamento nell’ex capannone della Isotta-Fraschini a Gioia Tauro, di una nuova realtà che entrarà a far parte del mondo dell’automotive dapprima italiano, poi europeo e magari mondiale: «Oggi presentiamo un’iniziativa a cui stiamo lavorando da mesi con Invitalia e che finora abbiamo ritenuto di dover mantenere riservata. Era un’iniziativa da tutelare attraverso il riserbo e la sobrietà perché non si creassero canee mediatiche inutili prima del suo compimento», ha spiegato ai giornalisti Mario Oliverio.
«È un progetto industriale – ha proseguito il governatore – che interessa l’area portuale di Gioia Tauro e che prevede anche il recupero e la reindustrializzazione di un impianto di Bari. Il progetto prevede la produzione di automobili con materiale composito fortemente innovativo e con una forza competitiva particolare. Si tratta di un piano importante sia per l’occupazione prevista che per le somme investite. Per l’occupazione, dico subito che il rapporto sarà del 60% in Calabria e del 40% in Puglia, dove sarà prodotta solo la scocca. In parte saranno lavoratori in cassa integrazione e parte, la più corposa, nuova occupazione. Per gli imprenditori ci sarà possibilità di accedere a bandi ministeriali mentre per la formazione ci saranno fondi dal Fse. Credo sia il primo investimento industriale nella nostra regione, direttamente legato al retroporto di Gioia Tauro: le esperienze del passato hanno provocato scottature, disillusioni e pessimismo. Davanti a proposte e iniziative concrete, capisco ci possa essere sfiducia e ritrosie. Oggi però passiamo da una fase di proposito ad una fase operativa: oggi si tratta di dare il via agli investitori perché l’iter è stato già discusso. Dall’ok, i tempi sono 16 mesi fino alla produzione della prima autovettura. Parte un percorso che dovrà essere oggetto di approfondimento con le organizzazioni sindacali. Noi mettiamo a disposizione il capannone ex Isotta Fraschini di 26mila metri quadrati e ci impegniamo a fornire altri 25mila metri quadrati per far entrare a regime la produzione. Parte un’esperienza originale tra due regioni con cui parte un progetto di reindustrializzazione che guarda all’innovazione e non a tamponare un’emergenza. Si mette un altro tassello importante per Gioia Tauro, dove abbiamo assunto già altre iniziative. Nei prossimi giorni poi presenteremo altre iniziative che vanno nel verso della ricerca di nuovi investitori e di questo voglio ringraziare Invitalia per il rapporto che si sta creando».
Accanto ad Oliverio, il volto e la mente dietro al nuovo piano industriale: statunitense di Pittsburgh con un passato in Ibm e cinque anni nella Apple gestita da Steve Jobs, Tony Bonidy si presenta in Calabria con in mano un’idea che promette di essere rivoluzionaria per l’intero comparto automobilistico. E lo vuole realizzare proprio nella terra che fu dei suoi nonni (vissuti a Miglierina, in provincia di Catanzaro).
Nascerà tra Calabria e Puglia, dunque, il futuro dell’automobile? È ancora presto per dirlo, ma i numeri sono importanti: oltre 90 i milioni di dollari già investiti in ricerca e sviluppo e con l’intenzione di investirne almeno altrettanti nei nuovi siti produttivi, Lcv – questo il nome della corporate che darà vita al progetto – si propone di portare sul mercato un’auto costruita da un materiale fortemente innovativo che negli Stati Uniti è stata riconosciuta come la più sicura tra i prototipi sottoposti ai rigidi controlli americani.
Sarà una vettura però dal carattere europeo: il motore, probabilmente diesel, avrà 165 cv (il fornitore è ancora coperto da riserbo), mentre la carrozzeria sarà quella di un’auto media, classe C per gli avvezzi al mondo delle auto.
«Avrei potuto scegliere di investire in qualsiasi regione italiana – ha detto Bonidy –, ma ho scelto la Calabria non solo per una questione affettiva, ma anche perché ho trovato nel presidente Oliverio un interlocutore prezioso con il quale abbiamo messo in piedi un discorso serio che guardi al futuro».
Dal punto di vista occupazionale, Lcv punta a produrre entro 16 mesi dal ricevimento del via libera da parte del governo nazionale, 20mila autovetture grazie alle quali sarà in grado di garantire lavoro per 400 persone in Calabria e 300 in Puglia. A regime, il sistema produrrà 120mila unità per 800 posti di lavoro in Calabria e 600 in Puglia.

ale. tar.

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