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Reggio, sequestrati 26mila articoli contraffatti

REGGIO CALABRIA Gli uomini della Guardia di Finanza di Reggio Calabria, nell’ambito di controlli finalizzati alla tutela del consumatore e del commercio, hanno proceduto, all’interno di due eserciz…

Pubblicato il: 19/05/2015 – 5:39
Reggio, sequestrati 26mila articoli contraffatti

REGGIO CALABRIA Gli uomini della Guardia di Finanza di Reggio Calabria, nell’ambito di controlli finalizzati alla tutela del consumatore e del commercio, hanno proceduto, all’interno di due esercizi di Villa San Giovanni (RC), gestiti da imprenditori di origine cinese, al sequestro di circa 26.000 articoli, tra cui materiale elettrico, elettronico, medicale, giocattoli e articoli casalinghi, sprovvisti o recanti marcatura «CE» palesemente contraffatta o alterata.
Uno dei due imprenditori è stato denunciato, dai finanzieri della Tenenza di Villa San Giovanni (RC), alla competente Procura della Repubblica presso il Tribunale di Reggio Calabria, per le violazioni penali connesse alla contraffazione del marchio “CE” mentre entrambi sono stati segnalati alla Camera di Commercio per aver posto illecitamente in vendita articoli che non sono stati sottoposti ai preventivi controlli attinenti la commercializzazione nel territorio italiano. Le sanzioni amministrative ammontano a circa 70mila Euro.
Il marchio “CE”, obbligatorio in tutti i paesi dell’Unione Europea , certifica la piena osservanza delle norme in vigore e viene apposto direttamente dal fabbricante o da un ente certificatore, accreditato dal Ministero delle Attività Produttive, e rappresenta, per il consumatore medio, una valida “garanzia” sul bene oggetto d’acquisto.
L’assenza o la presenza del marchio CE alterato rende i prodotti sequestrati, il cui valore è stato stimato in circa 250.000,00 mila euro, potenzialmente pericolosi per la salute dei consumatori ed in particolare, nel caso dei giocattoli, dei bambini.
L’immissione sul mercato di prodotti non sottoposti alle procedure di conformità necessarie ad ottenere la certificazione “CE”, consente di praticare prezzi più bassi danneggiando chi, anche in un periodo di crisi come quello che stiamo vivendo, decide di vivere nel rispetto delle regole a garanzia delle norme che tutelano la libera concorrenza del mercato.

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