CATANZARO È il 2011 l’anno della svolta per la massima realtà calcistica del capoluogo calabrese, della cui rinascita societaria si fa carico l’imprenditore di Cinquefrondi, nel Reggino, Giuseppe Cosentino, peraltro già noto al mondo del calcio per aver sponsorizzato la Reggina nella massima serie, con la sua azienda (la Gicos attiva nel campo dell’import export), tra il 2004 e il 2009.
Ai tempi in cui era partner della Reggina versava sul piatto 1,1 milioni di euro per essere main sponsor, poi, dopo aver coltivato l’idea di prendersi il club amaranto, la svolta acquisendo il Catanzaro inizialmente assieme a Franco Romeo, azionista di minoranza della Reggina, sodalizio rapidamente finito.
Il nuovo corso societario rileverà il marchio della defunta F.C. Catanzaro, rilanciando il progetto della “Catanzaro Calcio 2011 srl”, che in poco tempo porterà a un primo importante risultato sul campo, ovvero la promozione nella prima divisione della Lega Pro già al termine del campionato 2011-2012. Un torneo che la compagine giallorossa ha potuto disputare proprio grazie alla tenacia dimostrata dallo stesso Cosentino, nell’affrontare in sede giudiziaria l’iniziale esclusione del club disposta dalla Figc.
Uno sforzo condito anche dal regalo, di natura simbolica, fatto alla tifoseria catanzarese attraverso la riacquisizione del logo e della storica denominazione di “Unione sportiva Catanzaro 1929”. Da lì in avanti il progressivo consolidamento del rinnovato assetto societario giallorosso e, con esso, il riposizionamento della realtà sportiva in una dimensione il più possibile vicina alla tradizione calcistica catanzarese. Il sogno coltivato dal presidente Cosentino (che nel ruolo di vice ha scelto la figlia, Ambra), sin dall’inizio della nuova avventura in giallorosso, è quello di riportare il club in serie B. Un traguardo, per il momento, appena accarezzato nella stagione 2013-2014 con uno sfortunato playoff contro il Benevento.
red. corcal.
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