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Migranti, Nicolò: «Oliverio deve alzare la voce»

REGGIO CALABRIA «Dobbiamo far sentire la nostra voce a Bruxelles rispetto a un’emergenza migratoria dai contorni drammatici, che richiede risolutezza da parte di un’Europa che continua a voltarsi d…

Pubblicato il: 21/05/2015 – 17:03
Migranti, Nicolò: «Oliverio deve alzare la voce»

REGGIO CALABRIA «Dobbiamo far sentire la nostra voce a Bruxelles rispetto a un’emergenza migratoria dai contorni drammatici, che richiede risolutezza da parte di un’Europa che continua a voltarsi dall’altra parte e a fare finta di non vedere il livello di esasperazione raggiunto dalle città calabresi». Lo afferma, in una nota, il presidente del gruppo di Forza Italia al consiglio regionale Alessandro Nicolò, in merito alla questione dei fenomeni migratori. «Il presidente Oliverio – prosegue – faccia dunque la propria parte a tutela della Regione e faccia sentire la voce della Calabria sui tavoli romani e su quelli europei, per far valere le legittime ragioni di un territorio che, a differenza di molte realtà del Paese, non si è smarcato da questo impegno gravoso ma che necessita di essere adeguatamente accompagnato in processi che sono oggettivamente al di sopra delle sue capacità e che stanno mettendo a dura prova l’agibilità di intere amministrazioni abbandonate al proprio destino. Le nostre comunità, nonostante le carenze strutturali e la mancanza di centri ad hoc, continuano a fronteggiare in modo encomiabile l’inarrestabile domanda di accoglienza, ma sono giunte ormai al collasso, considerata la saturazione degli spazi disponibili. Una situazione che il governo ha ulteriormente esasperato subendo passivamente il diktat dell’Unione e l’insensibilità degli altri Stati che continuano a mettere in atto politiche di respingimento ostentando, ipocritamente, principi di solidarietà e accoglienza. Siamo di fronte all’ennesima riprova della debolezza della politica estera che appalesa la sudditanza dell’Italia ai tedeschi e ai francesi e che non riesce a imporsi sui tavoli delle organizzazioni sovranazionali. Non meno grave risulta l’ostinazione governativa a strizzare l’occhio a qualche regione del Nord, come la Val D’Aosta, che in modo più o meno dichiarato si sottrae ai doveri di cooperazione e integrazione relegando alle regioni meridionali il carico di una responsabilità che dovrebbe essere comune e condivisa, per assolvere il dovere di accoglienza umanitaria. È inammissibile che sulla Calabria, sol perché logisticamente più vicina alle coste libiche, si riversino la gran parte delle criticità connesse ai fallimenti dell’operazione Mare nostrum, che di fatto ha reso il canale di Sicilia un cimitero del mare, con inaccettabili perdite di uomini, donne e bambini in fuga dalla guerra. Si dia dunque ascolto all’appello del sindaco di Reggio Calabria e degli altri primi cittadini calabresi che invocano aiuto al cospetto di una condizione di isolamento in cui versano i nostri territori e si affronti con il dovuto senso di responsabilita’ politica ed istituzionale la questione dell’equa ripartizione delle emergenze sostenendo le comunità più esposte che fino ad oggi hanno potuto contare sulla sensibilità sociale dimostrata da tutti gli operatori e volontari coinvolti che si sono spesi senza esitazione. È, inoltre, indifferibile una adeguata strategia europea che ponga fine alla drammatica questione legata ai trafficanti di uomini nel Mediterraneo che non si limiti al potenziamento degli stanziamenti finanziari destinati alle operazioni, ma preveda politiche integrate in cui tutti gli Stati membri siano equamente coinvolti nei processi di pace, di integrazione e di accoglienza».

«È questa – conclude Nicolò – la via per dimostrare di essere all’altezza dei valori fondanti dell’Unione, in tal senso anche il presidente della Repubblica italiana che, nel giorno della celebrazione della festa dell’Europa ha voluto, non a caso, ribadire con forza che “l’egoismo è fuori dai valori dell’Unione”».

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