CATANZARO C’è anche l’Asp di Reggio Calabria tra i temi che interessano il Movimento 5 Stelle calabrese che oggi, con i suo deputati locali Dalila Nesci e Paolo Parentela, si è recato dal procuratore capo di Catanzaro, Vincenzo Antonio Lombardo.
«L’Asp di Reggio Calabria è retta da un commissario con funzioni di direttore generale, Gioffrè, a cui tale mandato non poteva essere conferito – ha dichiarato Dalila Nesci al termine dell’incontro con Lombardo –. Si tratta di una illegittimità già segnalata al commissario ad acta Scura e al suo sub-commissario Urbani che però non hanno voluto occuparsi. In quell’Asp ci sono in ballo oltre 400 milioni di euro e, nonostante la Regione Calabria abbia ancora in essere il contratto con una società di revisione, Kpmg, per quantificare il debito sanitario regionale, il commissario, evidentemente assieme a Gioffrè, ha pensato di nominare una task force di ulteriori tecnici contabili che si occupino dei debiti. È uno spreco assurdo visti i già tanti sacrifici sostenuti dai calabresi negli anni. A cosa serve allora la convenzione con Kpmg che ci costa 3 milioni di euro all’anno? Inoltre, lo ricordo, il contratto con questa società è stato rinnovato fino al 2017, quando invece il Piano di rientro dovrebbe terminare alla fine del 2015».
Le questioni relative all’Asp della città dello Stretto sono anche state oggetto di interrogazioni parlamentari, ma – come spiega ancora la Nesci – il ministro della Salute Beatrice Lorenzin «non ha mai voluto rispondere».
ale. tar.
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