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Discarica di Battaglina bloccata dagli usi civici

CORTALE L’esito della conferenza dei servizi sulla discarica di Battaglina promette di avere conseguenze che vanno oltre gli argomenti cui la stessa è chiamata a esprimersi, ossia la procedura…

Pubblicato il: 22/05/2015 – 16:13
Discarica di Battaglina bloccata dagli usi civici

CORTALE L’esito della conferenza dei servizi sulla discarica di Battaglina promette di avere conseguenze che vanno oltre gli argomenti cui la stessa è chiamata a esprimersi, ossia la procedura di annullamento dell’aia (autorizzazione integrata ambientale) per la Sirim, la società che avrebbe dovuto avviare la creazione di un’isola ecologica in località Battaglina, geograficamente situata tra i comuni di Borgia e San Floro.

Durante la riunione che si è svolta mercoledì scorso i rappresentanti della Sirim hanno abbandonato la conferenza senza firmarne il verbale. La riunione, con i rappresentanti degli uffici tecnici di Provincia e Regione, dei comuni di Borgia e San Floro e con una delegazione dell’Osservatorio discarica di Battaglina è stata rinviata a mercoledì prossimo e in quella occasione la procedura di annullamento dell’autorizzazione a realizzare la discarica non necessiterà più della firma dei partecipanti. La questione degli usi civici che ricadono sul territorio della discarica è l’argomento principe – al di là di ogni vincolo ambientale e idrogeologico esistente – che sta portano all’annullamento della discarica Battaglina. Ma la gestione dell’amministrazione regionale sui vincoli – e sugli usi civici in particolare – rischia di diventare un boomerang pronto ad abbattersi sulla Regione stessa e sulle concessioni elargite negli ultimi anni dai vari enti locali. Lo fanno presente i rappresentanti della Sirim.

Ricadono nel piano strutturale associato di Cortale e comuni limitrofi (San Floro, Borgia, Settingiano, Girifalco e Caraffa) due parchi eolici e un parco fotovoltaico. Tali impianti di energie alternative hanno una potenza totale di 600 megawatt. Impianti preziosi per i piccoli comuni del comprensorio che riescono a sopravvivere grazie alle consistenti royalty degli impianti rinnovabili. Secondo quanto appurato dalla Sirim, però, anche questi impianti, non meno della discarica, sorgerebbero su terreni vincolati dagli usci civici.

«Durante la seduta della conferenza dei servizi – scrivono dalla Sirim – è risultato che all’interno del terreno dove doveva sorgere la discarica Battaglina, con tanto di documentazione, planimetria e foto allegate, insistono quattro pale eoliche per una potenza di 12 mw, oggi di proprietà, forse, di Enel green power, (autorizzazione unica con decreto numero 4073 dell’11 aprile 2007, e Via con decreto numero 9936 del 2 agosto 2006 – progetto per la realizzazione di un parco eolico in località Battaglina nel Comune di San Floro particelle 7 e 11 foglio di mappa 1), che dovrebbero, per legge subire lo stesso trattamento, considerato che il terreno è gravato dall’uso civico».
«Ma chi si assume la responsabilità di promuovere l’annullamento di queste pale con i relativi cavidotti, che sono collegati ad altre 60 pale circa per 600 mw nelle stesse condizioni? Dalla richiesta avanzata nella seduta della conferenza dei servizi, gli enti hanno ben valutato di passare la patata bollente al dipartimento delle Attività produttive, avendo rilasciato l’autorizzazione unica, mentre il nucleo Via, ignorando il vincolo insegue una soluzione», scrivono i rappresentanti della Sirim che affermano di avere abbandonato la conferenza dei servizi in segno di protesta perché gli enti li avevano invitati a uscire dalla stanza per discutere sulle richieste avanzate. «Ma una conferenza dei servizi deve essere trasparente e noi non potevamo accettare la riunione privata degli enti».
Che il territorio calabrese fosse profondamente gravato dagli usi civici non è una novità, data l’estensione dei grandi latifondi presenti in regione. Secondo quanto emerso dalla conferenza su Battaglina, «il territorio calabrese, al 90% è gravato dall’uso civico», in particolare i comuni di Comuni del comprensorio di Caraffa di Catanzaro, Cortale, Settingiano, Borgia, San Floro, Amaroni, Girifalco, Maida, Jacurso, San Pietro a Maida. Il fatto grave, secondo i dati raccolti dalla Sirim, è che «le autorizzazioni emesse dal 2006 al 2015, che non hanno avanzato la verifica e il mutamento o la declassificazione del terreno» rischiano di essere illeggittime e nulle per difetto di mancata sdemanializzazione o declassamento del terreno dal vincolo.

 

 

Alessia Truzzolillo

redazione@corrierecal.it

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