«Con gli aiuti umanitari abbiamo raggiunto oltre 1,7 milioni persone. Ancora scosse, anche se meno forti e frequenti, e ancora nessun riposo ma nell’aria c’è la sensazione che ce la faremo. La comunità internazionale si è attivata bene. Gli aiuti arrivano». Marco Cavalcante, il giovane cosentino che vive e lavora in Nepal come cooperante Onu, affida al suo profilo Facebook il resoconto della situazione dopo le ulteriori scosse che si sono registrate. «Certo – aggiunge – ci sono cose che potrebbero andare meglio, ma certamente anche molto peggio. Lavoro con un team fantastico, in America direbbero un dream team. Le piogge stavano dando una piacevole tregua, ma ora sono fortissime. Dormo di nuovo in casa. Molti negozi a Kathmandu hanno riaperto, ancora nessun barbiere». Nei primi giorni dopo il forte terremoto la sua famiglia dormiva in tenda e lui in ufficio. Ora la moglie e le sue bambine sono partite per l’Italia. E il pensiero di Marco è sempre per loro: «Naila, Anna Laura e Jacqueline sono a Roma, stanno bene, coccolate dagli zii, cugini, e dai nonni materni e paterni. Sono sempre nei miei pensieri, cuore e preghiere».
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