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La trappola mortale per Luca Bruni

COSENZA Un incontro organizzato con l’inganno costato la vita a Luca Bruni, il presunto boss della ‘ndrangheta cosentina scomparso il 3 gennaio 2012 e il cui cadavere è stato trovato lo scorso dice…

Pubblicato il: 24/05/2015 – 8:02
La trappola mortale per Luca Bruni

COSENZA Un incontro organizzato con l’inganno costato la vita a Luca Bruni, il presunto boss della ‘ndrangheta cosentina scomparso il 3 gennaio 2012 e il cui cadavere è stato trovato lo scorso dicembre. Ci sono anche l’omicidio e l’occultamento del cadavere di Luca Bruni tra i reati contestati ad alcuni dei destinatari dell’avviso di chiusura indagini, emesso dalla Dda di Catanzaro nei confronti di 47 persone ritenute vicine alla cosca Rango-Zingari di Cosenza. Il provvedimento è stato notificato dai carabinieri del comando provinciale di Cosenza, guidato dal tenente colonnello Vincenzo Franzese, e dalla polizia nei confronti di Maurizio Rango, Franco Bruzzese, Ettore Sottile, Luciano Impieri, Adolfo Foggetti, Daniele Lamanna, Mario Perri, Andrea Greco, Antonio Abbruzzese alias “Tonino banana”, Celestino Bevilacqua alias Ciccio, Rocco Bevacqua, Francesco Vulcano, Domenico Cafiero, Francesco Ciancio, Gennaro Presta, Attilio Chianello, Antonio Imbroinise alias “ciap ciap”, Danilo Bevilacqua, Domenico Mignolo, Giuseppe Esposito, Giuseppe Montemurro, Roberto Pastore, Luca Maddalena alias stellino, Giuseppe Curioso, Alfonso Raimondo detto cochino, Antonio Chianello alias gemellino, Alessio Chianello, Fabio Calabria, Gianluca Arlia, Giovanni Iannuzzi inteso Mario, Antonio Intrieri, Leonardo Bevilacqua, Cosimo Bevilacqua, Stefano Carolei, Francesco Vivacqua, Alberto Ruffolo, Mario Mignolo, Gianluca Cinelli, Gianluca Barone, Simone Santoro, Gianluca Marsico, Sharon Intrieri, Jenny Intrieri, Anna Abbruzzese, Giovanni Fiore, Antonio Abbruzzese alias “strusciatappine”, Francesca Abbruzzese.
Per il delitto del figlio del presunto boss “Bella bella” sono indagati Maurizio Rango, 38 anni, e Franco Bruzzese (47), ritenuti “reggenti” della cosca Rango-Zingari, egemone in provincia di Cosenza, e Daniele Lamanna (41), che, secondo le dichiarazioni del collaboratore di giustizia Adolfo Foggetti, avrebbe partecipato con quest’ultimo all’omicidio. Secondo l’accusa, rappresentata dai magistrati della Dda Vincenzo Luberto e Pierpaolo Bruni, i quattro avrebbero «eliminato fisicamente, assassinandolo, il reggente della cosca Bruni – segnatamente Luca Bruni –, cagionato la sua morte esplodendo numerosi colpi d’arma da fuoco e successivamente occultandone il cadavere». In particolare Franco Bruzzese è ritenuto l’organizzatore e il mandante dell’omicidio con compiti deliberativi. Maurizio Rango, Daniele Lamanna, Adolfo Foggetti ed Ettore Sottile avrebbero non solo organizzato il delitto ma anche «preso parte alle fasi esecutive dell’omicidio nonché all’occultamento del cadavere». Lamanna e Adolfo Foggetti si sarebbero accordati con Luca Bruni per incontrarsi in un bar attirandolo con l’inganno con il pretesto di un incontro con Franco Presta ed Ettore Lanzino all’epoca dei fatti latitanti, al fine di pianificare le attività organizzative delle rispettive cosche per arrivare ad alcuni accordi. I due lo avrebbero portato con la macchina del padre di Lamanna in un terreno nel comune di Castrolibero dove – scrivono i magistrati – «è stato assassinato e il cadavere occultato. Daniele Lamanna avrebbe esploso diversi colpi di arma da fuoco, mediante una pistola calibro 7,65 nei confronti di Luca Bruni, e successivamente, una volta che Luca Bruni si era accasciato al suolo esplodeva altri colpi di arma da fuoco con una pistola calibro 38 che nel frattempo gli avveniva consegnata da Adolfo Foggetti».

 

Mirella Molinaro
m.molinaro@corrierecal.it

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