CROTONE Non è piaciuta ai “Cittadini a 5 stelle” la rimodulazione del progetto che riguarda Antica Kroton, prevista dalla delibera dello scorso 20 marzo: in queste ore, i pentastellati hanno quindi deciso di farsi promotore del presidio rinominato “Il paradosso delle politiche di Crotone”, che rimarrà attivo per tutta la settimana. Con tanto di gazebo, materiale informativo e striscioni con slogan, gli organizzatori stanno dunque occupando il sito per sensibilizzare i cittadini su quanto sta accadendo al sito archeologico. Se da un lato, infatti, i milioni destinati al sito archeologico crotonese sono stati ridimensionati – passando da 65 milioni a 61,7 – dall’altro la ripartizione non avrebbe tenuto delle conto delle «necessità del sito» e della «presenza di veleni in un’area diversa rispetto a quella, nella norma, interessata da operazioni di bonifica».
A convincere i pentastellati non è neppure il passaggio dei fondi Pac dal sito in questione al sito di Capo Colonna deciso nel corso del consiglio comunale del 12 maggio con l’approvazione di una proposta di delibera da parte della IV commissione cultura: «Tutta aria fritta – ha detto il componente dei “Cittadini a 5 stelle di Crotone Vincenzo Voce – perché il grosso della cifra, proveniente da Regione e fondi comunitari, rimane, e si tratta di soldi pubblici, nostri, che vengono sprecati senza alcun utile». Il progetto prevede, allo stato, la destinazione di 12 milioni per la bonifica, 8 per gli scavi archeologici, 9,5 per il parco archeologico, 14 da destinare al museo, 18 per il parco urbano e 200mila euro per il concorso di idee e lo studio di fattibilità per valorizzare l’area industriale dismessa dove, comunque, non è prevista alcuna bonifica. Visibilmente ridimensionata è la cifra destinata agli scavi – 8 milioni contro i 35 previsti prima – che, se letta alla luce delle preoccupazioni delle associazioni che vedono in Antica Kroton un sito «povero» dal punto di vista delle ricadute turistiche, rimane comunque importante.
«Gli interventi su Antica Kroton – ha riferito ancora Voce – hanno davvero dell’assurdo: si spendono milioni per bonificare un’area con parametri a norma, e non si tiene affatto conto del “regalo” lasciato dall’Eni, cioè dei veleni che si trovano a qualche metro, nella zona industriale dismessa». Nell’area del sito archeologico i componenti del movimento hanno affisso uno striscione con la scritta “Antica Kroton – bonifica senza veleni”, mentre nell’area industriale su un altro si legge “Siti Eni – VelEni senza bonifica”.
Zaira Bartucca
z.bartucca@corrierecal.it
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